Pontedera, 10 giugno 2010 - A questo punto, soltanto un evento straordinario e tragico, meglio non parlarne nemmeno, potrebbe rinviare ancora una volta la cancellazione della zona degradata dietro al Duomo. Il capannone, il cancello di ferro, i marciapiedi sconnessi, come di più non si può, che dividono il retro abside da viale del Risorgimento hanno infatti le 'ore' contate.

 

E saranno sostituiti da due palazzi in stile ’800 e una piazza "che renderanno anche questa zona — dice l’architetto Riccardo Gonnelli — parte integrante della città. Come invece non sono mai stati perché era una zona di orti e del capannone Leoncini, che per vari motivi non riuscirono a riciclarsi già negli anni ’60, quando venne realizzato il vialone lungo la ferrovia".

 

E’ raggiante il sindaco Simone Millozzi nell’aprire l’incontro stampa per l’annuncio dell’ accordo, finalmente raggiunto e finalmente operativo, per cancellare questa "bruttura delle brutture" cittadina. Davanti al sindaco sono sparse sul tavolo ovale del consiglio comunale lunghe cartografie, planimetrie e disegni al computer del nuovo assetto della zona. Che comincerà a prendere corpo con l’apertura del cantiere, prevista "entro questa estate".

 

Accanto a Millozzi c’è l’architetto Gonnelli, artefice del progetto risalente al 2003 ma che ora, con qualche modifica, diventa operativo, e soprattutto ci sono i giovani cugini Alessandro e Federico Leoncini. Entrambi ingegneri e ultimi rampolli della storica famiglia pontederese dei Leoncini che nell’arco di un secolo ha segnato molto l’edilizia, l’imprenditoria e la vita sociale di Pontedera.

 

Anche loro, i giovani ingegneri-proprietari, sono raggianti per l’accordo, che il sindaco definisce direttamente "storico".Molti i complimenti reciproci fra Millozzi da una parte e l’architetto e i cugini-proprietari dall’altra. "Si deve al loro entusiamo", dicono il sindaco e Gonnelli, se finalmente si può aprire il cantiere di demolizione e quindi di costruzione.

 

Due, come detto, i palazzi. E in mezzo, una piazzetta, proprio dietro all’abside. I palazzi saranno a 3 piani con un massimo di 8 appartamenti a piano (le tipologie e i metraggi dipenderanno dalle scelte degli acquirenti) mentre a piano terrà ci sarà un loggiato, aperto su viale del Risorgimento, con due fondi per negozi o uffici.

 

"Per ora ci lanciamo in questa avventura — dicono gli ingegneri, che del progetto hanno rispettivamente curato la parte strutturale (Federico) e quella impiantistica (Alessandro), con norme antisismiche e soluzioni altamente tecnologiche per il risparmio energetico — poi metteremo mano al palazzone che divide l’area dall’oratorio parrocchiale". E’ il palazzone, che i Leonicini chiamano "della nonna", anch’esso degradato, ma dove abitano ancora tre piccoli nuclei familiari.

 

"Non sono questi i tempi adatti a mettere tanta carne al fuoco dell’edilizia — commenta l’architetto Gonnelli — per cui ci occuperemo del palazzo della 'nonna' in un secondo lotto di lavori". Il sindaco ricorda invece che "a poca distanza da quest’area ci sono piazza Garibaldi e il muro di Baj, due delle eccellenza urbane della nostra città, che man mano sta migliorando il suo volto. Prossimamente toccherà a via Dante e alla piazza davanti l’ex cinema Massimo". Mentre oggi, ricordiamolo, sarà abbattuta la pensilina del Piazzone.