Crolla un altro pezzo di Toiano

Il paese fantasma perde la Badia. Sarà demolita del tutto

Il palazzo crollato. All'interno custodiva i resti di un frantoio

Il palazzo crollato. All'interno custodiva i resti di un frantoio

Palaia (Pisa), 10 ottobre 2015 - Da lunedì niente più Badia. Quel che rimane in piedi dopo il cedimento dei giorni scorsi dell’edificio appena fuori Toiano, noto appunto come la Badia, sarà definitivamente raso al suolo. Quel che resta dell’edificio è infatti pericolante.

Proprio mentre si conclude il cantiere del secondo lotto per il consolidamento dei versanti attorno al borgo, finisce la storia del cuore di Toiano. Perché forse la Badia fu la sede di un insediamento religioso più antico della pieve stessa e forse fu proprio la sua esistenza ad attrarre lì gli abitanti di Toiano Vecchio quando il castello fu distrutto. «Il crollo della parte centrale dell’edificio – spiega Franco Doveri dell’Ufficio tecnico del comune di Palaia – ha lasciato la parete frontale, quella sulla strada di accesso al borgo, praticamente senza sostegno. Abbiamo transennato la zona e lasciato un passo pedonale per il paese. La proprietà è della Curia diocesana di Volterra. Un suo tecnico ha fatto un sopralluogo insieme a noi e la decisione finale è stata quella di abbattere la parete rimasta in piedi per evitare il rischio di crolli sulla strada. I lavori cominciano lunedì».

A notare per primo il crollo è stato Romano Orlandini, che ha lì vicino una vigna: «E’ successo dopo la forte pioggia dell’altra notte, probabilmente i muri allo scoperto erano già molto umidi». Dispiacere affiora nelle parole di Caterina Mascagni, che ha vissuto a Toiano un paio di anni: «Chi visitava Toiano rimaneva colpito da questo edificio, i solai erano crollati ma le pareti così antiche erano sempre maestose, speriamo che la chiesa non debba fare la stessa fine». All’interno della Badia c’era un frantoio: «prima che fossero murate porte e finestre – ricorda l’architetto Fabio Lazzereschi – si poteva vedere la macina fatta a tronco di cono per facilitare la trazione animale. Posava su un disco basso fatto di conci di pietra».

La Badia è legata anche, tangenzialmente, all’omicidio della Bella Elvira, perché la famiglia del presunto omicida Ugo Ancillotti, quando dalla Sughera venne a Toiano, ne affittò una parte dal pievano Ceccoli.

«Mentre si consolidano i versanti il borgo crolla – conclude Alberto Fontana dell’agriturimo La Cerbana – serve un piano di recupero generale, che comprenda anche il borgo. Da lì provare a cercare fondi sui bandi europei».