Condannato per maltrattamenti il maestro Moretto

Stamani la sentenza a Pisa: un anno e dieci mesi di reclusione La difesa: «Vediamo le motivazioni, ma sicuramente presenteremo appello»

Luigi Moretto all’uscita dal tribunaleLuigi Moretto all’uscita dal tribunale

Luigi Moretto all’uscita dal tribunaleLuigi Moretto all’uscita dal tribunale

Pisa, 18 aprile 2015 - La difesa appassionata di un penalista di lungo corso come Ezio Menzione, non è bastata a convincere il giudice Donato D’Auria che i metodi di Luigi Moretto erano solo quelli di un maestro severo, «ora burbero, ora benevolo», e che anche in ciò che i video hanno mostrato non poteva configurarsi il reato di maltrattamenti «che la stessa Cassazione riconosce solo se sussiste l’’evidente malvagità». Invece, dopo un’ora di camera di consiglio, in Tribunale a Pisa il maestro Luigi Moretto, 61 anni, nato a Napoli e residente a Palaia, finito a giudizio per maltrattamenti verso fanciulli - un reato che prevede pene da uno a 5 anni - è stato condannato a un anno e 10 mesi di reclusione, pena sospesa. Il maestro, lo ricordiamo, è finito alla sbarra dopo le denunce dei genitori di alunni che frequentavano la scuola elementare di Staffoli e la “Gandhi” a Pontedera.Il giudice ha condannato il maestro anche al pagamento delle spese di costituzione di parte civile e al risarcimento dei danni alle parti offese da quantificare in sede civile.