Commosso addio a San Miniato a Gian Canio Elefante

Aveva 75 anni, era stato impiegato delle Imposte Dirette ed era impegnato nel mondo cattolico Lascia la moglie Adelina e la figlia Paola: oggi alle 15 le esequie

Gian Canio ElefanteGian Canio Elefante

Gian Canio ElefanteGian Canio Elefante.

San Miniato, 28 aprile 2015 - La città di San Miniato non ha fatto mancare il suo abbraccio alla famiglia di Gian Canio Elefante, morto ieri all’età di 75 anni. Un MALE tremendo l’aveva minato nel fisico e alla fine ha vinto la battaglia. Ma non era riuscito a togliere dal volto di Gian Canio il sorriso, quello che fino a pochi giorni fa, con il garbo di sempre, ha rivolto alle gente di San Miniato, ai tantissimi amici, a tutti quelli che lo conoscevano. San Miniato l’aveva accolto tanti anni fa quando arrivò da Albano di Lucania e sposò la moglie Adelina, sanminiatese, apprezzata ed amata maestra elementare. E lui, Gian Canio, 75 anni, quest’affetto l’ha ricambiato tutto: è stato un impiegato modello nell’amministrazione finanziaria dello Stato – l’ufficio delle Imposte Dirette – e si è impegnato con grande devozione nel mondo cattolico perchè si è occupato a lungo dell’oratorio di Santa Caterina, poi nel consiglio pastorale e nella commissione affari economici.

Per una breve stagione si occupò anche di politica, militando nel Psdi, la socialdemocrazia che ancora, negli anni ’80, aveva una nicchia di consenso nel Comprensorio. Ma il tratto distintivo di Gian Canio, più di ogni altro aspetto, è senza dubbio la sua silenziosa disponibilità verso gli altri, il non tirarsi mai indietro di fronte al bisogno. Lo aiutavano una fede profonda, i suoi viaggi a Medjugorj, le riflessioni acute, che dispensava agli amici sul profilo Facebook. Il male, appunto, si era manifestato alcuni anni fa durante un viaggio con la moglie Adelina: un viaggio che lui raccontò al nostro giornale sottolineando, anche in quel caso, come la fede e la preghiera salvarono lui e la moglie quando un grave malore lo colse mentre stava guidando a tutta velocità. Dopo delicati interventi e non poche sofferenze tornò alla vita normale. Poi un giorno, qualche mese fa, ha dovuto riprendere una lotta che stavolta si è rivelata impari. Ieri a mezzogiorno Gian Canio – oltre la moglie lascia la figlia Paola – è morto in quella casa Taviani che, con grande semplicità, si diceva orgoglioso di abitare. Oggi alle 15 le esequie in San Domenico.

Carlo Baroni