Cgil: «Tre fronti caldi in Valdicecina»

Il punto (con buone notizie) su Smith, Granchi e Auxilium

L’Auxilium Vitae al centro di un risanamento

L’Auxilium Vitae al centro di un risanamento

Volterra, 27 febbraio 2015 - AUXILIUM VITAE, Smith e impresa Granchi: ecco tre fra le aziende di punta dell’Alta Valdicecina sulle quali la Cgil sta portando avanti un monitoraggio serrato. Se per il padiglione dell’eccellenza riabilitativa si viaggia verso un assestamento – dopo anni passati a ripianare le rimesse e con un progetto di riassetto dei reparti che si è concluso lo scorso anno – per Smith e Granchi, pur non mancando qualche grattacapo, la situazione, grazie ai tavoli di concertazione aperti dalla sigla sindacale, presenta qualche schiarita all’orizzonte per i lavoratori. Ne parliamo oggi con Massimo Basilei, coordinatore Cgil per la Valdicecina, eletto qualche mese fa al timone sindacale del territorio.

Basilei, per Auxilium il sindacato è riuscito a strappare un’importante trattativa…

«Dopo mesi di confronti, concertazione ed incontri, siamo giunti a sottoscrivere con l’azienda un accordo, strutturato su tre punti: in primis, il rinnovamento dei reparti sotto il profilo delle attrezzature. In secondo luogo, l’avvio di un processo formativo, teorico e pratico, per il personale sanitario. E terzo fattore, non meno importante, riguarda il premio di risultato per tutti i dipendenti e che prevede, oltre al premio già esistente, un aumento del 24% finalizzato ad una continuità assistenziale».

Focalizzando l’attenzione sull’assistenza al malato, quali saranno i punti di forza dell’accordo?

«Ottimizzare i ricoveri nei reparti che hanno posti letto a disposizione. Il che comporterà una rotazione del personale, ancor più specializzato».

Passiamo a un tasto più dolente, la ditta Granchi. Le ipotesi di calare una scure pesante su una ventina di dipendenti, possono dirsi tramontate?

«Dopo un lungo periodo di incertezza, con l’azienda che ha ricorso ad ogni tipo di ammortizzatore sociale, e con una procedura di mobilità già aperta, ai primi di febbraio siamo arrivati ad un accordo che, sostanzialmente, stabilizza la situazione della ditta, che conta una cinquantina di lavoratori, individuando dei criteri di uscita solo in termini di volontarietà ed incentivazione fino ad un massimo di nove unità. Intanto i livelli occupazionali si sono stabilizzati e la previsione di un licenziamento collettivo di una ventina di dipendenti può dirsi scongiurata».

E la Smith come se la passa?

«L’azienda salinese sta attraversando una fase ciclica non proprio positiva, dovuta ad una congiuntura economica difficile. Fino al prossimo mese la situazione sarà affrontata con strumenti ordinari, vedi cassa integrazione ordinaria e ferie e permessi residui. E spalmando i sacrifici un pò sulle spalle di tutti i dipendenti. Ma, pur essendo un’azienda attenzionata, non ci sono grossi allarmismi».