Becchino a tempo determinato: in più di 50 presentano domanda

La crisi forse scaccia anche le streghe. O comunque ha convinto la maggior parte della gente e mettere da parte vecchi tabù, antiche credenze, paure e scongiuri che ci seguono e ci inseguono fin dai...

L’ingresso del cimitero di Castelfranco

L’ingresso del cimitero di Castelfranco

Castelfranco, 1 aprile 2015 - La crisi forse scaccia anche le streghe. O comunque ha convinto la maggior parte della gente e mettere da parte vecchi tabù, antiche credenze, paure e scongiuri che ci seguono e ci inseguono fin dai tempi lontani. Ne è la prova il bando per due posti da becchino a tempo determinato (nove mesi di contratto) a Castelfranco. Le candidature sono più di cinquanta, arrivano da mezza Toscana (Lucca, Carrara, Pistoria e Firenze) e non hanno età o sesso. Infatti ci sono anche le donne. E ce ne sono perfino di giovanissime: basti pensare che una candidata ha appena 23 anni. Poi ci sono ragazzi di 25 o 27 anni. Diplomati e laureati. Pur di lavorare si avvicinano senza troppi problemi (pare) ad un mestiere che solo qualche decennio fa vedeva pochissimi candidati. E sono pronti anche a dimostrare di saperlo fare con la prova pratica che consiste nella tumulazione e nell’estumulazione di una bara.

Quello che sta accadendo per due «opportunità» a termine nel Comune di Castelfranco è lo specchio chiarissimo del problema occupazione, del disagio che soffre in modo pesante anche questa zona – il distretto di Santa Croce – che meglio di altre ha resistito, e resiste, alla congiuntura in atto, ma dove la lista dei disoccupati (ben oltre le 10mila unità) si allunga ogni giorno di più. Lo sanno bene al Centro per l’Impiego di Santa croce dov’è stato gestito il bando in questione e dove gli addetti da ieri pomeriggio stanno lavorando alla graduatoria avendo trenta giorni di tempo per stolarla. Dopo sarà affissa dieci giorni – a disposizione per eventuali ricorsi – al termine di quali il Comune potrà procedere alla selezione delle candidature. La graduatoria resta valida per un anno e quindi è presumibile che il Comune in prima battuta chiamerà non solo i primi cinque, ma potrebbe ampliare la rosa delle persone da testare. I due posti a tempo determinato coprono due soggetti che sono andati in pensione: le mansioni previste sono quelle del necroforo, in prima battuta, ma all’occorrenza devono far anche lavoretti da cantoniere. I due becchini non entreranno comunque al lavoro prima di 40-45 giorni da oggi, considerati i tempi tecnici. Due posti che oggi, in questo scenario lavorativo in zona e in Italia, sono davvero un’opportunità: e un piede dentro il Comune, come si diceva una volta, anche se per fare il salto bisogna «passare» dal cimitero.