Istigazione alla Guerra Santa: giovane di Ponsacco arrestato, "Tra gli obbiettivi la Torre di Pisa"

Si definiscono i contorni dell'operazione della Digos contro l'estremismo islamico. Increduli i vicini di casa del 25enne, originario del Marocco

Jalal El Hanaoui dopo l'arresto

Jalal El Hanaoui dopo l'arresto

Ponsacco (Pisa), 6 luglio 2015 - Istigazione alla Jihad, alla Guerra Santa, all'odio per gli occidentali. Ponsacco è sconvolta per l'arresto di un giovane originario del Marocco ma che abita in Italia dall'età di otto anni. Si chiama Jalal El Hanaoui ed ha 25 anni: ha dei piccoli precedenti penali per spaccio di droga. La Digos ha suonato alla sua porta e lo ha arrestato appunto con l'accusa di istigazione alla Jihad. Increduli i vicini di casa in via Quasimodo, dove il giovane abitava. Il giovane era perfettamente inserito nel tessuto sociale. Secondo quanto riferiscono i vicini, aveva lavorato per un periodo in un panificio. Le indagini vanno avanti da tempo. Secondo gli investigatori il giovane aveva tra l'altro come obbiettivo terroristico quello di abbattere la Torre di Pisa. Non avrebbe tentato di organizzare attentati, ma avrebbe secondo gli inquirenti divulgato teorie estremiste. 

 

"Sulle pagine Facebook l'uomo ha più volte postato immagini, video e commenti dai quali sono emersi, chiaramente, oltre che posizioni oltranziste ed estremiste in ordine alla religione islamica, una chiara condotta rivolta ad effettuare un'attivita' di proselitismo per la partecipazione alla jihad", hanno spiegato le autorità. «Ha successo chi muore martire. Chi cancella i peccati versando il sangue entrerà in paradiso profumato»: così, appena il 9 giugno scorso, il giovane marocchino esaltava il martirio musulmano per la Guerra Santa. In un'altra immagine, raffigurante una decapitazione, il 25enne, spiegando che questo è un modo per formare un terrorista, commenta «per alcuni sono assassini mentre per le mamme del Medio Oriente sono eroi». In un altro post su Fb insieme alla frase «Esegui la preghiera. Essa è la tua salvezza» pubblicava una foto modificata inserendo il vessillo simbolo dei terroristi dell'Isis.

 

Nella sua attività di istigazione ad attività terroristiche, il marocchino postava su Facebook anche foto di celebri monumenti dell'occidente, forse considerati da lui obiettivi di attentati. Tra questi la Statua della Libertà, la Torre di Pisa, la cattedrale di San Basilio a Mosca. Ma anche un muro in Israele per la separazione dei territori occupati e un' avveniristica architettura a Dubai.

«È un giovane molto esperto di informatica e telematica - ha spiegato il procuratore della Dda di Firenze, Giuseppe Creazzo - ed è proprio attraverso il web e i social network che istigava alla jihad e alla guerra santa». El Hanaoui vive con i genitori, in una casa popolare, attualmente non ha un'occupazione.

Le indagini della polizia hanno scoperto una sua intensa attività telematica tutta dedicata ad Allah e all'islam radicale e che in alcuni casi prendeva precauzioni per non essere seguito sul web dalla polizia postale: lo fa accedendo a Internet attraverso il browser denominato Tor che garantisce l'anonimato e permette la navigazione senza lasciare tracce. Il 10 giugno, proprio via Tor, El Hanaoui effettua una ricerca sull'Isis e naviga nel sito del Califfo alla ricerca di notizie e contatti sull'attività dello Stato islamico. Il 25enne, secondo gli inquirenti, trascorreva gran parte della giornata, dalla tarda mattinata fino a notte fonda, connesso a Internet e aveva imparato a visitare siti criptati in modo da non essere individuato