"Non mi hanno fatto aprire la sala slot. E allora ecco il mio night club"

Castelfranco, giovedì l'inaugurazione del locale di Paolo Martini

Il night club Marylin (foto Germogli)

Il night club Marylin (foto Germogli)

Castelfranco (Pisa), 30 giugno 2015 - L’ammiccante Marilyn Monroe sulla facciata rosso fuoco risalta tra le palazzine di viale Europa e via Pacinotti a Castelfranco. «Marilyn» è il nome del night club che Paolo Martini, ex titolare del Bar Lido, si appresta a inaugurare giovedì sera alle 22. «Il 2 alle 22 – dice dall’altro capo del telefono –. Sono appena arrivati i divani. Siamo in fibrillazione, ma per giovedì sarà tutto a posto per l’apertura con spuntino dolce e salato e brindisi». Scusi Martini, ma come le è venuta l’idea di aprire un night club in pieno centro? «Vuol sapere proprio com’è andata?». Certo... «A Castelfranco e in tutta la zona un locale del genere non c’è mai stato, ma l’idea originaria non era quella». Quale era? «Volevo aprire una sala slote e vlt. Quando ho presentato la scia in Comune era tutto a posto. Poi è entrata in vigore la legge regionale che vieta l’apertura di questi locali entro un raggio di 500 metri da scuole, oratori e altri luoghi sensibili. Così, dopo dieci mesi di duro lavoro, quando tramite il mio tecnico di fiducia ho comunicato alla Questura l’apertura, mi è stato risposto che non potevo avviare l’attività. Ho fatto ricorso al Tar ed è stato respinto. Intanto avevo già speso più di 80mila euro».

E poi cosa ha fatto? «Sono andato in Comune, all’ufficio attività produttive e ho fatto presente la situazione. Ho detto che mi stavano rovinando e ho chiesto cosa avrei potuto fare in quei locali appena ristrutturati e a norma. Sono stato una settimana-dieci giorni a pensare come avrei potuto recuperare i locali. Ho scartato l’idea di una pizzeria, a Castelfranco ce ne sono già tante e una nuova non mi pareva il caso. Lo stesso discorso un ristorante... è un mestiere che non so fare. Dopo una settimana sono tornato in Comune e ho detto che avrei voluto aprire un night club». E in Comune cosa hanno risposto? «Hanno controllato fogli e regolamenti e alla fine mi hanno detto che potevo aprire il night. Ho fatto altri lavori, ad esempio per l’uscita di sicurezza, e ho avuto la licenza per un locale di pubblico spettacolo. Non è un club dove si deve entrare solo con la tessera». Quante persone lavoreranno al Marilyn? «Saremo in quattro, io, un dj, un cameriere e un garzone. Poi ci saranno le ragazze degli spettacoli. Una ventina in tutto, anche se ora per l’estate sono quasi tutte impegnate nei locali delle riviere e quindi saranno un po’ meno».

Gabriele Nuti