Agnelli per la Pasqua Islamica, Bliz dei Nas al «Romilda»

Riscontrate irregolarità nei documenti per la vendita alla comunità musulmana Verbale salato per l’azienda e per i clienti che avevano acquistato i capi

Controlli dei NasControlli dei Nas

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San Miniato, 28 aprile 2015 – La vendita degli agnelli (ai musulmani, per lo più) è finita nel mirino di un’indagine sulla quale c’è massimo riserbo e che sarebbe ancora in corso. Siamo a San Miniato, in una delle più grandi aziende agricole del territorio sulla quale da mesi sono accesi i riflettori e le polemiche per il progetto (realizzato in parte) del mattatoio con macellazione islamica di cui fu bloccata l’inaugurazione a suon di proteste. Quel mattatoio, appunto, per cui gli animalisti hanno fatto manifestazioni e sit in. Quel mattatoio che, comunque, per le leggi oggi vigenti in Toscana può macellare con rito halal solo 40 capi l’anno. Ma in questo caso il mattatoio non sarebbe il problema, o comunque semmai (pare) potrebbe avere un ruolo marginale.

Nei giorni scorsi l’azienda ha subito un controllo capillare dei Nas, Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma dei Carabinieri che avrebbero riscontrato irregolarità nella transazione della merce (agnelli) verso l’utenza privata che nel caso degli agnelli è quasi esclusivamente verso famiglie musulmane: pare che in occasione della Pasqua Islamica l’azienda venda centinaia di capi all’ampia comunità della zona che, secondo tradizione, cerca agnelli di taglia consistente. Le irregolarità sarebbero di ordine amministrativo relativamente ad attestazioni sanitarie e timbri. Questo avrebbe comportato, per ora, sia un verbale salato per l’azienda (sembra intorno ai 2mila euro), sia decine di verbali a carico degli utenti (si parla di circa 500 euro). Ma, appunto, l’attività d’indagine non sarebbe ancora conclusa. Nel settembre scorso non mancarono momenti di tensione all’inaugurazione del mattatoio dove l’azienda voleva avviare la macellazione privata halal, eseguita cioè secondo i dettami musulmani per la quale a San Miniato è autorizzato il Consorzio Macelli fin dalla fine degli anni ’90. Consorzio, a sua volta, finito nel mirino degli animalisti quando è venuta fuori la questione della nuova struttura. Anche il 21 di marzo, durante il sit in a La Catena, gli animalisti chiedevano verifiche sulla regolarità di quello che si stava svolgendo nel mattatoio del privato.

Carlo Baroni