Su sindacati e immigrazione M5S fascistoide

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis

Pier Francesco De Robertis

Firenze, 14 aprile 2017 - Caro direttore, i Cinquestelle adesso se la prendono con i romeni (Di Maio ha detto che dalla Romania abbiamo importato il 40 per cento dei criminali) e con i sindacati. Dopo i disastri della Raggi a Roma mi chiedo che cosa altro dovremo aspettarci dai grillini. Graziano Cinà

Caro Cinà, da un po’ di tempo ho sospeso il mio giudizio sui Cinquestelle, almeno per quello che riguarda il legame che esiste tra il consenso che essi mantengono e le loro attuali performance politiche. Mi paiono infatti impermeabili a possibili ripercussioni tra quanto dicono e quanto fanno (sono in genere gaffe a tutti i livelli) e anche dopo scandali che avrebbero «ucciso» chiunque (le polizze della Raggi, le vicende di familismo e di scarsa trasparenza), i sondaggi continuano a premiare il Movimento 5 Stelle. E’ il caso dell’ultima affermazione di Luigi Di Maio sui rumeni, davvero gratuita, e della presa di posizione sui sindacati. Criticarli va bene, riformarli anche, togliere loro il potere di veto che avevano pure, ma abolirli è troppo. Mi pare in ogni caso che ambedue le idee esprimano l’anima tutto sommato fascistoide del Movimento, molto più a destra di quanto si creda o di quanto loro stessi vogliano far intendere. E parla uno che di per sé non identifica la destra con il male, come invece la vulgata corrente vuol sempre dare a intendere.