Referendum, Rossi: "Le nuove sfide richiedono una leadership diversa del Pd"

Il governatore della Toscana su Facebook e a Controradio: "Sbagliato dire, come fanno i renziani, che ora si riparte da quel 40%". "Il risultato mi conferma a candidarmi alla segreteria del Pd"

Lutto per Enrico Rossi, è morto il babbo Angiolo

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Firenze, 5 dicembre 2016 - "Il tempo e le sfide richiedono un Pd diverso e una leadership diversaAbbiamo perso nonostante la riforma contenesse buone ragioni di merito". Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi (che è anche candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico), commenta così, sulla sua pagina Facebook il risultato del referendum costituzionale. "Ha vinto quello che alcuni definiscono 'patriottismo costituzionale'  -- scrive Rossi -  che, forse, in queste dimensioni non ci aspettavamo. Ha vinto una difesa della Costituzione che non si fida dei partiti, né dei governi, né dei personalismi. La Costituzione come baluardo contro le ambiguità del carattere ondivago della politica di questi tempi. Quindi, grandi riforme della Costituzione d’ora in poi vanno valutate con grande attenzione". 

 

 

Intervistato da Controradio, Rossi parla di "tante lacerazioni nel Pd" e legge il voto del  "Sì" in questo modo: "Sento dire ora che il 40% o poco più è il punto da cui partire, come detto dai renziani: voglio avvertire che in quel sì c'è anche il voto mio e di mio padre, che di sicuro non siamo renziani, semmai siamo Rossi. Quindi, su questo consiglierei cautela".

 "Fa bene - aggiunge Rossi -  Renzi ad andare dal presidente Mattarella, il quale saprà' gestire evidentemente la crisi. Quanto al congresso, bisogna andarci, ma ci vogliono anche i tempi giusti per farlo".

Rossi aggiunge: "Questo risultato mi conferma ancora di più, con maggiore convinzione, a candidarmi alla segreteria del Pd".