Elezioni: Bergamini, la paladina di Forza Italia

"Il buon governo è di centrodestra. La Toscana ha capito"

Deborah Bergamini

Deborah Bergamini

Firenze, 16 febbraio 2018 - E’ la paladina azzurra di Forza Italia in Toscana. Deborah Bergamini, dopo due mandati parlamentari, cala il tris. E si gioca tutto per il salto definitivo al vertice del partito, forte di esperienza, grinta, radici nel territorio e competenza. E il partito la ripaga con una candidatura «blindata»: all’uninominale nel collegio 8 della Camera (Massa) e nei collegi plurinominali della Camera Toscana1, Toscana 2 e Toscana 3.

Onorevole Bergamini, davvero ci credete alla spallata al potere rosso e alle roccaforti del centrosinistra in Toscana?

«Sì, ci crediamo eccome. I risultati delle elezioni amministrative sono lì a dimostrarlo. Abbiamo conquistato Grosseto, Arezzo e Pistoia, centri importanti come Cascina, Montevarchi, Pietrasanta, e tanti altri Comuni più piccoli. Per 300 voti non abbiamo conquistato Lucca. Tutto ciò è accaduto perché la Toscana non sopporta più il peso dei governi di sinistra che, troppo impegnati a gestire il potere in modo clientelare, ignorano le potenzialità di questa regione, che ha bisogno di crescere».

In questa campagna elettorale non si rischia di parlare troppo di immigrazione?

«Io penso al contrario che si parli poco di emergenza immigrazione. Penso che si parli poco del fatto che quando governavamo noi sbarcavano 4.406 persone, e che con la sinistra al governo ne sono sbarcate quasi 700.000. Penso che l’immigrazione e la sicurezza siano tra i temi che i cittadini hanno più a cuore. Su 100 persone che incontro 80 mi parlano di paure in tal senso, e sono soprattutto le donne. Credo che sia immorale spendere 4,6 miliardi di euro all’anno per gli immigrati, come ha fatto la sinistra, e stanziare solo 450 milioni di euro annui per il fondo nazionale per la non autosufficienza».

Ora anche il Pd ha scoperto il valore della sicurezza.

«Il Pd e il M5S sono incoerenti. Entrambi in questi ultimi anni avrebbero potuto dare ascolto al grido di allarme che abbiamo costantemente lanciato, ma non l’hanno fatto. E che solo adesso si sveglino mi suona tanto di presa in giro».

Piccole e medie imprese toscane: quali sono le promesse davvero praticabili di Forza Italia?

«Le imprese sono in apnea. Per pagare gli stipendi, i contributi, le tasse e i balzelli di ogni tipo devono fare dei veri e propri miracoli. Noi su questo tema abbiamo la proposta più chiara di qualsiasi altro movimento: la Flat Tax, una tassa piatta uguale per famiglie e imprese al 23%. Le famiglie e gli imprenditori lo sanno bene: se non scende la pressione fiscale l’Italia rimarrà irrimediabilmente ingessata, niente soldi in circolo, niente consumi, niente posti di lavoro».

Questione banche. Sembra che in Toscana sia passato un tornado.

«Purtroppo è così. Il dramma è che, dopo aver consentito che questo tornado travolgesse tutto, chi governa non ha saputo intervenire con celerità. Troppe famiglie aspettano ancora di riavere i soldi sottratti. Hanno salvato le banche sulle spalle degli italiani. E’ doveroso che i risparmiatori danneggiati si vedano restituito il maltolto».

Questione infrastrutture. Molte al palo.

«La Toscana è indietro. Prendiamo la Tav: Bologna e Reggio Emilia hanno già la stazione funzionante da qualche anno, Firenze ancora sta discettando sulla collocazione. L’aeroporto di Firenze, altro esempio negativo e intanto i passeggeri vanno a Bologna o Pisa. La Tirrenica Rosignano-Civitavecchia è l’unico tratto non autostradale da Lisbona a Palermo, un record!».

Pericolo astensionismo.

«In questi cinque anni di presenza settimanale sul territorio ho visto che se i politici si avvicinano ai cittadini i cittadini corrono verso la politica. Nel cosiddetto Palazzo abbiamo portato, e in alcuni casi vinto pur essendo all’opposizione, battaglie importanti su impulso dei cittadini. Un esempio su tutti la svendita delle nostre spiagge: abbiamo sventato il blitz del governo che, con la scusa della direttiva Bolkestein, voleva introdurre le aste».