Livorno, 31 maggio 2014 - ELISA E MAYA, due studentesse e insegnanti perseveranti, si sono conosciute e innamorate a Berlino. Sono andate a vivere insieme e poi hanno deciso di sposarsi. Maya è statunitense di origini sovietiche, Elisa invece è nata e cresciuta a Livorno. In occasione delle votazioni è tornata nella sua città con un bel certificato matrimoniale tradotto dal tedesco e chiede all’Ufficiale di Stato Civile la trascrizione del suo legame giuridico con Maya.

In realtà le due donne si sono sposate nel 2010, ma l’eco della storica sentenza del Tribunale di Grosseto le ha spinte oggi a tentare quest’avventura burocratica, che è però prima di tutto una battaglia per i diritti civili. «Il momento sembra davvero favorevole — scrivono Lisa e Maya — almeno a livello nazionale: Grosseto ha già trascritto un matrimonio celebrato a New York tra due uomini, lo ha fatto però su ordine del giudice che ha accolto il ricorso dei due sposi, dopo un primo rifiuto dell’ufficio dello stato civile. I comuni di Latina e Gavorrano hanno approvato in Consiglio Comunale due delibere di indirizzo politico, dove si dice che tutti hanno il diritto di vivere con la persona scelta e amata e che questo diritto deve essere finalmente riconosciuto anche in Italia come lo è ormai in quasi tutta Europa e in moltissimi Paesi nel mondo. Infine proprio in questi giorni il Sindaco del Comune di Fano ha deciso di accogliere la richiesta di trascrizione del matrimonio celebrato in Olanda nel 2008 tra due uomini residenti a Fano che vivono insieme ormai da 30 anni». A Livorno siamo alla vigilia del voto di ballottaggio tra Marco Ruggeri e Filippo Nogarin.

«UNA VOLTA diventati sindaco — scrivono — accoglieranno la nostra richiesta? Livorno si merita di essere una città moderna che non solo rispetta i diritti di tutti i suoi cittadini, che combatte contro l’omofobia, ma che soprattutto diventa esempio di accoglienza e inclusione, come la sua tradizione storica ha sempre raccontato». Ed è in questa lettera che Elisa si racconta: «Sono nata a Livorno poi, appena ho potuto, sono fuggita da questa città che non sente più, eppure strilla tanto. Oggi, torno per chiedere la trascrizione del mio matrimonio contratto in Germania in una bella giornata d’autunno dell’ottobre 2010. Mia moglie è ebrea, originaria della dissolta Unione Sovietica, e porta in tasca un passaporto degli Stati Uniti. Abbiamo vissuto a Berlino per diversi anni, studiando filosofia e lottando ppressione e la repressione, lottare per la giustizia sociale».

«NON È UN FAVORE, che chiedo — scrive Elisa — è un mio diritto, cui esigo soddisfazione. Solo a Livorno mi è stata consegnata la scheda per le Amministrative, qui dove il libeccio mi riporta alla mia famiglia natale ed ai miei amici di sempre. Ho percepito questo come un voto importante. Adesso arriva il ballottaggio fra i candidati Marco Ruggeri e Filippo Nogarin. Chiedo loro, come primo atto da sindaco, la trascrizione del mio matrimonio queer, o, se preferite, gay. Vorrei ricevere davvero delle parole chiare su un tema che non può più aspettare. Ho chiesto al Comune di Livorno la trascrizione del mio matrimonio. Spero non finisca nel cacciucco...».