Prato, 5 dicembre 2010 - ''Sono settimane che dico che i rom fanno vomitare e non conosco il consigliere padovano'': così scrive sulla sua pagina Facebook Clarissa Lombardi, consigliere per il Pdl della circoscrizione Est di Prato. Lo rivela un quotidiano locale, sottolineando che gli 'amici su Facebook' di Clarissa Lombardi possono testimoniare: lei è stata autrice di messaggi di odio razziale ben prima del consigliere padovano Vittorio Aliprandi.

 


Il quotidiano tipercorre un'escalation di ingiurie iniziata il 6 ottobre, quando la signora Lombardi fu derubata della borsa, portata via dalla sua auto dopo la rottura del finestrino, a opera di ignoti. Episodio commentato con uno ''Zingari bastardi, ladri e da mandare a casa'' che fu solo il primo di una lunga serie. Il giornale fa notare anche che tra gli innumerevoli commenti favorevoli ci sono anche quelli di esponenti politici locali, da Pdl a Lega Nord. Interpellata per telefono sulla notizia apparsa sul quotidiano, la signora Lombardi si e' trincerata dietro a un ''no comment''.
 

 

Della vicenda si occuperà il coordinamento provinciale del Pdl di Prato nella prossima riunione. Ad annunciarlo è il coordinatore provinciale del partito, l'onorevole Riccardo Mazzoni, che in una nota spiega che ''le relative deliberazioni'' del coordinamento ''saranno demandate agli organi competenti, cioè ai probiviri nazionali del partito''.

 


Mazzoni ricorda che ''il Pdl, nei confronti dei rom, ha sempre seguito una linea precisa: fermezza per il rispetto della legalità, ma anche rispetto assoluto dei diritti umani, nella amara consapevolezza che è impossibile integrare nel nostro Paese chi non ha nessuna intenzione di integrarsi''. ''La xenofobia è un male che va estirpato dalla nostra società, e a Prato lo stiamo facendo cercando di rimuovere le cause che l'hanno alimentata negli ultimi venti anni. Frasi xenofobe come quelle scritte su Facebook da un nostro consigliere di circoscrizione - spiega però il coordinatore del Pdl - non appartengono dunque né alla nostra storia politica né alla nostra cultura e costituiscono un gravissimo danno all'immagine del partito''.

 


''Si tratta di parole intollerabili
, anche se pronunciate nella concitazione emotiva di chi aveva appena subito uno scippo e un tentato furto in casa ad opera proprio di alcuni nomadi, episodi che risalgono a meta' ottobre. Anche chi ha condiviso l'elemento su Facebook - conclude Mazzoni -, e lo ha superficialmente fatto come segno di solidarietà per il furto subito, ha ovviamente sbagliato''.