'Palandri', sciopero e presidio davanti ai cancelli

La prima volta dei vivai: protesta per i ritardi negli stipendi / FOTO

Alcuni operai del vivaio protestano per il mancato pagamento dello stipendio (foto Luca Castellani)

Alcuni operai del vivaio protestano per il mancato pagamento dello stipendio (foto Luca Castellani)

Pistoia, 31 ottobre 2014 - UN GRUPPO di lavoratori in sciopero, con le bandiere del sindacato in mano. La scena mai vista da decenni a questa parte davanti a un vivaio pistoiese, si è presentata ieri mattina ai cancelli della Palandri di via Toscana. A protestare, una parte dei 24 dipendenti che da mesi non riscuotono nè lo stipendio nè il Tfr maturato prima che la società agricola si trasformasse in Srl, con un piano di riduzione del personale che potrebbe ridurre gli organici a 12 unità.

«NON è uno sciopero contro l’azienda, è uno sciopero per vivere!», esclamavano i manifestanti spiegando la loro situazione. «Io avanzo 6mila euro – diceva Michele Vassallo, 38 anni, di origine siciliana, 10 passati alla Palandri –. Sono andato via, mi sono dimesso perchè non c’è prospettiva, ma in giro non ci sono opportunità. E c’è da mantenere la famiglia, pagare un affitto: come si fa?». Capovivaista di 53 anni con un’esperienza di 31 nella ditta, Michele Nigro mostra gli atti: «Tre accordi del Tribunale, imposizioni di pagamento per oltre 20mila euro, ma nessuno è stato rispettato», reclamava. «Io ho cinque persone a casa. Devono mangiare tutti i giorni. Cosa deve dire un babbo ai suoi figli? – chiedeva allargando le braccia Gentian Hilacukaj, uno delle tante persone di origine albanese che nel corso degli anni hanno trovato un posto nei vivai pistoiesi –. Da quando sono in Italia, non ho mai tardato il pagamento nemmeno di una bolletta e ora mi trovo con il padrone di casa che mi chiede, giustamente, i soldi dell’affitto».

PIÙ di una volta, i lavoratori hanno bussato agli uffici dell’azienda ma sempre senza risultato. «Dicono che fanno i bonifici e poi non se ne sa più niente», precisava Ambrogio Colaj con la bandiera della Flai-Cgil, in mezzo ai colleghi. Stando al sindacato, la somma totale ancora da corrispondere ai dipendenti di una delle principali aziende vivaistiche pistoiesi ammonta a circa 260mila euro. «In alcuni casi – spiegava il segretario Flai, Fabio Capponi, che ha organizzato la protesta – si arriva a ritardi di sei o sette mensilità. Dall’azienda ci si giustifica dicendo che i soldi non ci sono a causa della crisi che perdura da anni. Nel frattempo, intendono procedere con i licenziamenti di 14 persone, cifra peraltro ridotta soltanto a termine di una trattativa». Per questi motivi, una settimana fa il sindacato ha proclamato lo sciopero a oltranza. «Le difficoltà – precisava Capponi – sono ovunque ma la scelta di non pagare gli stipendi arretrati non può certo diventare l’abitudine».

s.t.