Prende a botte e calci la moglie sul posto di lavoro. Poi si costituisce

Paura in una lavanderia di Quarrata. La titolare: «Mi sono gettata su di lui per fermarlo: era una furia»

Purtroppo anche questa estate registra un crescendo di violenza e molestie

Purtroppo anche questa estate registra un crescendo di violenza e molestie

Pistoia, 17 settembre 2014 - CHISSÀ QUANTE VOLTE, in queste settimane, la rabbia era esplosa, anche dentro le mura domestiche. Ma stavolta l’urgenza di rifarsi sulla moglie è stata più forte del solito. Non ce l’ha fatta ad aspettarla a casa e l’ha raggiunta sul posto di lavoro, dove sapeva di trovarla e dove era certo che non gli sarebbe sfuggita. Ieri mattina, alle 9,30, è entrato come una furia, nella lavanderia «Biancaneve» di via Montalbano, a poche centinaia di metri da piazza Risorgimento, dove la moglie lavora da sei anni. Ha chiesto di lei alla titolare che era al bancone e l’ha raggiunta sul retro bottega, nella stireria. Poche parole, poi il tono si è alzato e subito dopo la violenza è esplosa: botte, pugni, calci, una furia inaudita, che ha letteralmente steso la vittima.

È stato solo grazie al coraggio e al pronto intervento della titolare della lavanderia, Rosa Pacino, se la giovane moglie è riuscita a mettersi in salvo. Protagonista di questa brutta vicenda, dell’ennesima aggressione che vede una donna vittima del suo compagno, è una giovane coppia di origine albanese, residente nella frazione di San Michele, ad Agliana. Lei, 38 anni, impiegata della lavanderia, lui, 43, operaio incensurato. La coppia, che ha due figli, un ragazzo e una ragazza, entrambi minorenni, si sta separando. E sarebbe proprio questa la ragione che ha scatenato, da qualche tempo, la violenza di lui.

«QUANDO È ENTRATO sembrava calmo — racconta la titolare della lavanderia, Rosa Pacino — Io non lo avevo nemmeno riconosciuto perché, in questi anni, l’avrò visto si e no quattro volte. Mi ha chiesto dove fosse la moglie e io gli ho detto che era nel retro negozio. Poi, ho sentito le loro voci concitate. Lei gli chiedeva di calmarsi. Ho sentito dei colpi e lei che supplicava il marito di smettere. Mi sono precipitata da loro, nel negozio in quel momento non c’era più nessuno, e ho trovato lei stesa a terra, mentre lui la riempiva di calci e pugni. A un certo punto si è scagliato su di lei, un colpo ancora, per strapparle di mano il cellulare. Non c’ho pensato un attimo: mi sono avventata su di lui, l’ho strattonato, ho fatto di tutto per staccarlo dalla presa, e alla fine ci sono riuscita. Gli ho detto di smetterla, che avrebbe impaurito tutti. Lui è uscito dal negozio ed è scappato via con il telefonino della moglie in mano». L’allarme è scattato immediatamente. «Ho chiamato il 118 e i carabinieri — racconta Pacino — Non sapevo che cosa fare: lei era a terra, tumefatta e senza respiro, che si lamentava per il dolore».

SUL POSTO è arrivata un’ambulanza della Croce Rossa di Quarrata che ha portato la donna al pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo. Nel frattempo, è scattata la caccia all’uomo. I carabinieri della stazione di Quarrata, al comando del luogotenente Salvatore Maricchiolo e coordinati dal maggiore Lino Addis, hanno cercato l’uomo ovunque. Intanto, un’altra macchina dei carabinieri ha raggiunto i figli, minorenni, della coppia, che in quel momento erano a scuola, per accompagnarli a casa e metterli al sicuro. La fuga dell’uomo è durata poche ore: vistosi alla strette, l’aggressore ha deciso di costituirsi e si è presentato alla stazione dei carabinieri di Agliana. La donna è stata visitata dai medici che le hanno dato venti giorni di prognosi: poi, ha firmato per essere dimessa ed è stata accompagnata nella sua casa ad Agliana. Il marito, G. M., incensurato, è stato arrestato per rapina e denunciato per lesioni personali. Ora si trova agli arresti domiciliari, presso l’abitazione di un parente, a Pistoia.