Nuova strada per la montagna: un convegno sul tema

Appuntamento il 3 ottobre al "Rondò Priscilla" di Cutigliano: un tavolo con imprenditori, cittadini, tecnici e politici / UNA NUOVA STRADA PER LA MONTAGNA? IL PROGETTO C'E'

Strada SR 66

Strada SR 66

Pistoia, 9 settembre 2014 - S’intitolerà La strada per il futuro - Quale futuro senza strada? il convegno organizzato da La Nazione e Confcommercio Pistoia per analizzare le proposte per una viabilità alternativa che colleghi in modo più accettabile Pistoia e la piana fiorentina con la montagna e l’Abetone. L’appuntamento è per venerdì 3 ottobre, dalle 15.30, al Rondò Priscilla di Cutigliano. Il nostro servizio dello scorso 19 agosto (leggi qui), che ha riportato alla luce una tesi di laurea di una decina d’anni fa contenente un’ipotesi di viabilità alternativa, più fluida rispetto a quella attuale, ha scatenato in queste settimane un vero e proprio vespaio di commenti, reazioni e attacchi tra sostenitori e coloro che invece la ritengono uno spreco di denaro. Un interesse, quello dimostrato dal nostro articolo che francamente ci ha sorpreso e ci ha spinto a organizzare un incontro (naturalmente in montagna) al quale saranno invitati tecnici, politici, cittadini e commercianti: nei prossimi giorni vi aggiorneremo su quanti avranno accettato il nostro invito a mettersi in gioco per provare a pensare a una montagna diversa.

L’ipotesi di tracciato, ricordiamolo, prevede sulla «66» una prima variante a sud del torrente Limestre, evitando il passaggio da San Marcello, Limestre e Villaggio Smi, assicurandone comunque il collegamento tramite raccordi con l’attuale strada. Una seconda tratta della variante eviterebbe il passaggio da Bardalone, Campotizzoro e Pontepetri grazie a due gallerie di oltre mille metri l’una sotto il passo dell’Oppio e la Vergine degli Occhiali. La terza tratta si ricollegherebbe all’attuale strada regionale 66 subito sotto Cireglio ed eviterebbe il passaggio dalle Piastre: questa parte verrebbe realizzata grazie a due gallerie da 500 metri l’una circa e a numerosi viadotti. L’ultima proposta riguarderebbe invece la statale 12 con una variante ad hoc per evitare l’attraversamento degli abitati di Popiglio e La Lima.

Il costo complessivo, secondo la tesi di laurea dell’ingegner Roberto Pinelli, dicevamo, è stimato in circa 120 milioni di euro, che non dovrebbero essere spesi necessariamente tutti insieme, visto che, come si legge nel progetto, «la molteplicità dei collegamenti con l’attuale sistema viario rende la costruzione delle varie tratte indipendente dalle altre». Notevoli, secondo lo studio, i risparmi in termini di tempo: la variante alla statale 12 potrebbe portare a una diminuzione dei tempi di percorrenza del 46%, il tratto La Lima-Bardalone del 41% e quello Bardalone-Pistoia addirittura del 68%. In concreto i tempi di percorrenza della statale 12 calerebbero da 10 a 5 minuti, il tratto dalla Lima a Bardalone sarebbe percorribile in 9 minuti anziché 16 e quello Bardalone-Cireglio in 6 minuti anziché 17. Questo in tempi normali, ma il guadagno sarebbe ancora maggiore in caso di maltempo e neve, quando gli automobilisti sono costretti a montare le catene per salire sull’Oppio, smontarle a San Marcello e rimetterle a Cutigliano.

Sul tema erano intervenuti nei giorni scorsi anche i sindaci dei territori interessati, che sicuramente riprenderanno le loro argomentazioni anche nel corso del convegno del 3 ottobre al Rondò Priscilla di Cutigliano. Cormio, Marmo, Braccesi, Danti e l’amministrazione pistoiese si sono detti tutti disponibile a prendere seriamente in esame il progetto e hanno riconosciuto che l’impegno dimostrato fin dal primo momento dalla deputata del Pd Caterina Bini non potrà che dare un «valore aggiunto romano» alle istanze che provengono da un territorio, come quello della montagna, che di infrastrutture ha un disperato bisogno.