Mercoledì 24 Aprile 2024

Gli auguri del vescovo alla città: "Non sarete nei miei pensieri e nelle mie preghiere solo a Natale"

"Ogni giorno in questa città è una sorpresa continua. Sono vicino a tutti, ai giovani, ai lavoratori, ai detenuti, ai malati, alle famiglie"

Il vescovo Fausto Tardelli (Foto Castellani)

Il vescovo Fausto Tardelli (Foto Castellani)

Pistoia, 18 dicembre 2014 - «E’ il mio primo Natale pistoiese. Vado scoprendo questa bella città, ma soprattutto voi che siete ormai i miei concittadini e, ve lo confesso, è una sorpresa ogni giorno. Ho iniziato a parlarvi, a raccontarvi anche un po’ di me, ma soprattutto quello che il Signore mi ha messo nel cuore. Gli auguri di Natale sono l’occasione per comunicarvi il sogno che mi abita l’anima». Così monsignor Fausto Tardelli scrive alla città in occasione del primo Natale in veste di vescovo della città di Pistoia, vicino anche stavolta, così come lo è stato nel giorno del suo insediamento, l'8 dicembre, agli ultimi e ai sofferenti.

«Lo faccio come può farlo uno che confida all’amico una segreta speranza, un desiderio profondo, un sogno appunto. Il sogno cioè di una terra popolata da fratelli e sorelle che si vogliono bene, che sanno riconoscersi parte gli uni degli altri. Questa speranza me l’ha messa nel cuore il buon Dio che venne ad abitare in mezzo a noi per insegnarci le vie della pace. E’ una speranza ben fondata, non una fantasia. “Il Verbo eterno di Dio si è fatto uomo e prese dimora in mezzo a noi”: è poco forse, a vedere le cose con gli occhi dei potenti del mondo e degli affaristi. Per me è tantissimo ed è l’unico motivo che oggi dà senso ai miei auguri per voi».

«In questi giorni di festa, ripenso a chi fa più fatica a far festa: alle persone che ho incontrato nell’ospedale e nel carcere, alla mensa della Caritas o al Maic. Ripenso a tutti quelli che l’annuale rapporto della Caritas mette in numeri e statistiche, ma che sono persone e volti concreti. Ripenso alle maestranze della Breda e a chi – soprattutto giovani – trema per il proprio futuro. Penso alle famiglie, così spesso lasciate sole. Che cosa posso fare per tutti voi, per questa città? Ci vado pensando in questi giorni e non so darmi una risposta, tanto è il bisogno. Eppure la nascita di Cristo è già oggi luce che squarcia le tenebre e novità che dà prospettive alla vita. Per questo almeno cercherò che non siate nei miei pensieri e nella mia preghiera soltanto a Natale».