Capitale della cultura 2017: "Felice Pistoia"

Ugo Pagliai: "Un premio meritato"

Ugo Pagliai

Ugo Pagliai

Pistoia, 28 gennaio 2016 -  NON È AFFATTO stupito, anzi sarebbe stato meravigliato del contrario.«Pistoia ha sempre avuto tutti gli ingredienti necessari per diventare capitale italiana della cultura». L’attore Ugo Pagliai, uno dei «figli» della cultura pistoiese, dall’alto del suo ricco «forziere» artistico (i suoi spettacoli ancora oggi conquistano i teatri di tutta Italia) non poteva che gioire quando ha saputo del riconoscimento alla città dove è nato e cresciuto. Impegnato in queste ore sul palcoscenico dello Stabile di Genova con la commedia di Franco Branciaroli «Dipartita finale», tra una prova e l’altra, ci ha dedicato un po’ del suo prezioso tempo per commentare la lieta novella. Non solo, Pagliai, ha voluto proporre attraverso le pagine de La Nazione un suo contributo per l’annata della cultura: organizzare un grande spettacolo teatrale in città insieme ad altri «big» tra i suoi colleghi.

Maestro, che cosa ha pensato quando ha saputo che la sua città natale è stata proclamata capitale della cultura per il 2017?

«Ho pensato che finalmente era stata scoperta. Mi sono sempre chiesto, in passato, senza voler passare per presuntuoso, come mai Pistoia non venisse mai considerata».

Il merito di questo riconoscimento, secondo lei, a chi o cosa appartiene?

«Ai pistoiesi e a tutte le amministrazioni che si sono susseguite negli anni. La città, sotto sotto, ha sempre lavorato per promuovere la cultura. E’ insito nel pistoiese fare tesoro di quello che si possiede. Siamo gente concreta, retta e onesta. Io continuo a tenere un legame stretto con Pistoia nonostante in passato me ne sia andato per continuare la mia ricerca artistica fuori».

C’è un settore che più di altri merita attenzione? Cosa farebbe ora se fosse lei a condurre i giochi?

«La città ha dei luoghi straordinari. Tutti bellissimi. Naturalmente io penso al teatro. Non dimentichiamo che il Manzoni in passato è stato scelto da tanti grandi artisti per le loro prime nazionali. Anche la musica è molto importante, c’è una bellissima scuola comunale. Quello che ora va fatto è cercare di far venire gente a Pistoia, e io, nel mio piccolo mi rendo disponibile a questo».

Cioè? Cosa ha in mente?

«Penso, per quell’anno ad un grande spettacolo teatrale a Pistoia magari con i grandissimi del settore. Sono pronto a fare la mia parte e anche orgoglioso di farlo».