Compravano la merce e svanivano: una truffa da un milione di euro

Quattro imprenditori arrestati dai carabinieri. Le aziende danneggiate

Operazione 'Charleston'

Operazione 'Charleston'

Pistoia, 19 ottobre 2014 - COMPRAVANO di tutto: dai prosciutti ai vestiti, dalle olive alle cialde da caffè, pagavano la prima consegna e poi si dileguavano nel nulla e i commercianti, così beffati, inutilmente cercavano di rintracciarli, i magazzini erano stati nel frattempo svuotati e la società imbastita fino ad allora non c’era più. Un giro di truffe per un milione di euro scoperto, dopo le prime denunce, dai carabinieri di Quarrata, che in meno di un anno di accurate indagini, intessute di intercettazioni, hanno portato, all’alba di venerdì, all’esecuzione di quattro ordinanze cautelari per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, truffa aggravata in concorso e bancarotta fraudolenta. Ora, agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, si trovano quattro persone: Carmine Scartapane, 49 anni, di Secondigliano, ritenuto dagli inquirenti il prestanome della società; Gerardo Pesce, 47 anni, di San Gennaro Vesuviano, noto agli uffici, ritenuto il contabile dell’associazione; Giuseppe Annunziata, 51 anni, imprenditore domiciliato a Poggio a Caiano e Ferdinando Amendola, domiciliato a Sovigliana, Comune di Vinci, esperto di abbigliamento e tessuti.

LE INDAGINI sono state dirette dai pubblici ministeri Renzo Dell’Anno e Luciano Padula e condotte dai militari della Stazione di Quarrata. Sulla base di tutti gli elementi raccolti dal dicembre 2013 in poi, il giudice per le indagini preliminari Patrizia Martucci ha spiccato le ordinanze che sono state eseguite l’altro ieri dai carabinieri della Compagnia di Pistoia e dai colleghi dei Comandi di Napoli e Benevento. Alcune delle vittime delle truffe avevano la propria attività a Quarrata e avevano presentato le denunce contro una società la « Charleston srl» che aveva la sede legale a Serravalle e una sede operativa alla Ferruccia di Quarrata, in via Ceccarelli 309, una società destinata all’acquisto e alla distrubuzione di alimentari e tessili. In realtà, come il comandante della Compagnia di Pistoia, capitano Luca Stegagnini, ha spiegato nel corso della conferenza stampa in cui è stata illustrata l’intera operazione, la merce acquistata e non pagata ai fornitori, veniva poi rivenduta prendendo altre vie, mentre i fornitori si ritrovavano a lottare contro titoli non coperti ed era quello il momento in cui comprendevano di essere stati truffati. La loro buona fede veniva carpita, così ha spiegato l’Arma, anche con inviti a pranzo, salvo pagare con buoni pasto di provenienza non chiara (i carabinieri ne hanno sequestrati per 1.650 euro), oltre a 12mila euro in contanti, e una ventina di assegni in bianco o post-datati.

I CARABINIERI hanno raccolto, per il momento, sedici denunce dalle aziende truffate. Tra queste ci sono la Simi srl di Prato, che non è stata pagata dopo una fornitura di carrelli elevatori per 16mila euro; la Pronto Moda Lisa, di Prato, 5mila euro di piumini; la Tessitura artigiana Piemme di Montemurlo (30mila euro di lana cotta); la manifattura Rosati per 40 mila euro di tessuti; la Polistyle di Montemurlo (28mila euro di tessuti). La truffa più consistente è stata ai danni della Gruppo Caruba srl di Castelvetrano, a Trapani: 360 fusti di olilve per un valore di 107mila euro. Non è stata risparmiata la Parmacotto, con danni per 10mila euro per prodotti alimentari non pagati. Nel pistoiese è stata danneggiata una società immobiliare quarratina per 5.600 euro di affitti non pagati e un privato per 3.900 euro, l’affitto dovuto per la sede della Charleston.