Ian Paice (Acerboni/Castellani)
Pistoia, 20 dicembre 2014 - BEN oltre 500 appassionati di rock si sono dati appuntamento nel rinnovato locale del Circolo Arci di Santomato, ad appena 5 chilometri da Pistoia, per godere della visione e dell’ascolto di uno dei più leggendari batteristi della Storia del Rock. Ian Paice, membro originale del gruppo, da sempre l’uomo dei Deep Purple, l’unico che ha visto tutti i loro concerti stando seduto alla batteria.
Vero «drumming» da guerra, ha dimostrato, nonostante l’età (ma diciamocelo, 66 anni portati benissimo), una grande classe, sia come musicista, sia come uomo: persona umile e ben disposta, non si è fatto pregare un attimo dal pubblico e, seduto sul suo seggiolino di pelle dietro al drum kit, ha dato il via ad un concerto appassionante, sudato e coinvolgente.
Coadiuvato alla grandissima dai musicisti della Ranfa band di Andrea Ranfagni, il cantante-frontman, che ha dato una grande prova assieme a Claudio Cinquegrana alla elettrica, Alessio Vitali al basso e Simone Bistaffa alle tastiere, hanno riproposto i vari successi del gruppo inglese, da Highway Star a Burn, da Hush a Smoke on the water, ripercorrendo annate irripetibili di musica. Una menzione anche al complesso di Elio che ha aperto le danze per intrattenere il pubblico nell’attesa del mitico Ian Paice. In una formazione allargata con tanto di clarino (Leonardo Bartolini) e corista (Laura Donati), Andrea Pagliari al dobro, Enrico Cecconi alla batteria, Stefano Girone al contrabbasso e Iuri Ricci alla fisarmonica, non si sono certo risparmiati per entusiasmo e musicalità, ripercorrendo le polverose strade americane dei primi bluesmen e cantautori folk, da Woody Guthrie a Robert Johnson, insieme al loro cantante di fiducia e ad un ospite d’onore alla chitarra di tutto riguardo, Sergio Montaleni. Prova superata a pieni voti da tutta la macchina organizzatrice del Santomato-Live.