Dona il rene al marito: "Grazie per la lezione d'amore"

Tutto il paese di Montagnana ringrazia la coppia per l'esempio dato alla comunità

Chiara e Rubens (Luca Castellani/FotoCastellani)

Chiara e Rubens (Luca Castellani/FotoCastellani)

Pistoia, 30 aprile 2016 - Un paese intero ringrazia Chiara e Rubens, li ringrazia per una storia d’amore che ha commosso Pistoia e non solo. Lei Chiara Valdiserri, 39 anni, circa quattro mesi fa, come abbiamo raccontato su queste pagine, ha donato un rene a suo marito, Rubens Costenaro, di 40 anni, ponendo fine a cinque anni di sofferenze e di disperazione. Il doppio intervento è stato eseguito l’8 gennaio scorso al policlinico Le Scotte di Siena dall’equipe diretta dal professor Mario Carmellini. Oggi tutta la gente di Montagnana, orgogliosa di due paesani così, scrive una lettera a Chiara e Rubens, firmata, come portavoce di tutti da Giacomo Costa.

«La decisione irremovibile di Chiara di donare lei il rene a suo marito è stata molto coraggiosa, ma quando si ama, come lei ama Rubens, siamo disposti a fare di tutto – si legge – per la persona che desideriamo avere accanto nella nostra vita. Chi conosce Chiara sa che in lei c’è tanto amore, sentimento e altruismo. Sì, queste sono le sue doti. Un abbraccio forte a una famiglia che è rinata. A te Chiara, a Rubens e alla vostra Martina dalla mamma Milvia, il padre Giovanni, Fabio, Juna, Ilenia, e da tutti gli amici e i parenti di Montagnana e di Pistoia. Ancora un grazie a tutti i medici di Siena, Pisa e Pistoia che li hanno seguiti, alle famiglie delle compagne di scuola di Martina che si sono prese cura di lei quando babbo e mamma erano in clinica e a tutti i loro amici, sempre presenti. Via via che i giorni trascorrono – si legge ancora nella lettera – è bello vedere sul volto di Rubens il sorriso, la voglia di vivere e la serenità. Chiara gli ha ridato la vita. Erano sincere quelle parole che lei diceva quando, da poco, lo aveva conosciuto: “lui o nessuno“. Facevano capire quanto quel ragazzo era importate per lei e non si sono mai affievolite nel tempo, anzi, quello che ha fatto per lui le rende ancora più vere e piene di amore.

«Adesso tutti e tre cercano di dimenticare quei cinque anni di sofferenze passati in attesa del trapianto e fanno progetti, e questo è meraviglioso. Tutti noi – conclude Giacomo nella lettera – siamo davero contenti per loro e vederli sorridere l’uno accanto all’altra ci riempie di gioia mentre auguriamo loro una vita serena. Grazie Chiara».