Pistoiese, Finocchio: Non basta giocare bene servono i punti

L'analisi del centrocampista arancione

Francesco Finocchio

Francesco Finocchio

Pistoia, 19 ottobre 2016 - Ogni volta la solita storia, la Pistoiese segna, va in vantaggio e dopo pochi minuti viene rimontata. E’ difficile spiegare il motivo per cui la Pistoiese ogni volta non riesca a mantenere un vantaggio. La squadra gioca bene, su questo non ci sono dubbi, crea tante occasioni da gol, spesso più degli avversari, in otto partite su nove è sempre passata in vantaggio, ma alla fine non riesce a raccogliere i frutti del lavoro fatto. Analizzando la cosa la spiegazione più plausibile è che il problema possa essere di natura psicologica. «Non direi che si tratta di un problema psicologico – dice Francesco Finocchio – ora più che mai una volta in vantaggio mettiamo la massima concentrazione proprio per quanto è successo. E’ difficile da spiegare perché se prendi gol dopo venti minuti di pressing avversario ci può stare, ma quando il gol arriva per disattenzioni nostre e su azioni per nulla pericolose, allora riesci a spiegartelo male». Fatto è che dopo nove giornate sembra di vedere sempre il solito film: la Pistoiese attacca, fa gioco, segna e poi immancabilmente viene ripresa e, come nell’ultima partita contro l’Alessandria, superata. «Andare in vantaggio è positivo il problema è che se gli avversari recuperano subito vanifichi tutto. La prima cosa che mi viene in mente è che dobbiamo concedere ancora meno di quanto abbiamo fatto fino ad ora visto che alla prima occasione veniamo puniti. Ad Alessandria abbiamo fatto una bella prestazione e una volta fatto gol c’era da aspettarsi una loro reazione e al limite ci poteva stare anche il pareggio, ma perdere ci ha fatto veramente male. Un altro aspetto è che noi creiamo tanto, ma non sfruttiamo le occasioni e anche sotto questo punto di vista dobbiamo migliorare». E’ anche vero e non per voler trovare scuse, che la Pistoiese in diverse occasioni ha avuto anche un po’ di sfortuna oltre ad una mancanza di precisione sotto porta. «SINCERAMENTE – prosegue Finocchio – rivedendo le partite un po’ di sfortuna in alcune circostanza l’abbiamo avuta. Ci sono state conclusioni uscite di un nulla o altre mirocolosamente salvate all’ultimo. Nel calcio gli episodi girano e in questo momento a noi ci sono negativi, ma questo non ci deve riguardare e, soprattutto, non ci deve far distogliere l’attenzione da quello che è l’obiettivo, ovvero continuare a fare prestazioni positive perché prima o poi la fortuna girerà anche dalla nostra parte». Speriamo che inizi a girare già dalla prossima partita contro il Como perché a questo punto c’è bisogno di punti. Sia chiaro, la situazione non è tale da dover parlare di campanelli d’allarme o di partita da ultima spiaggia, ma sicuramente c’è la necessità di smuovere la classifica proprio per evitare di doversi trovare in situazioni poco piacevoli. E’ per questo che conquistare i tre punti diventa importante a maggior ragione giocando in casa dove, è risaputo, non si possono lasciare punti. «E’ VERO, la partita di domenica diventa fondamentale perché in questo momento un’occhiata alla classifica dobbiamo darla e servono punti per uscire da un momento non facile e togliersi da una situazione che a lungo andare potrebbe diventare complicata. Il clima nello spogliatoio è buono, non c’è nervosismo né scoramento, tutti siamo consapevoli che la strada è quella giusta e lavoriamo per limitare al massimo gli errori. Certo è inutile negare che quando giochi bene a volte anche meglio degli avversari, ma non fai punti ci rimani male, senti una rabbia dentro e un dispiacere che non sono facili da mandare giù».