Calcio Donne, Real Aglianese stoica: in campo con sole 7 giocatrici

A San Clemente di Reggello, la Vigor Rignano supera 8-1 la squadra neroverde, falcidiata dagli infortuni. Ma alla fine scatta un applauso dei vincitori ai vinti

La squadra del Real Aglianese

La squadra del Real Aglianese

Pistoia, 2 marzo 2017 - La vera essenza dello sport: passione ed entusiasmo, tutto il resto è noia, per dirla con un grande che non c’è più (o forse sì, con le sue canzoni), Franco Califano. Scene d’altri tempi, di un calcio eroico, di un pallone che fu. Il football femminile, e nella fattispecie la prima squadra del Real Aglianese, ci consegna una bellissima pagina di sport e sportività: è accaduto a San Clemente di Reggello, ove si giocava Vigor Rignano – Real Aglianese, partita valida per la 3° giornata del girone di ritorno del campionato di serie C.

Il Real Aglianese del duo Armando Esposito – Caterina Di Costanzo, anche in questa stagione alle prese con difficoltà serissime di organico (poche calciatrici, acciacchi e guai à gogo), si è presentato sul campo da gioco fiorentino con soli 7 elementi, così schierati: Floro tra i pali, difesa con Santini, rientrante da un infortunio, Bugiani e Shikata, centrocampo con Nesti, Mariani e Terrazzano.

Risultato scontato: vittoria 8-1 delle gigliate terze della classe (e brave brave brave), con gol della bandiera della talentuosa trequartista montecatinese Cristina Mariani, nipote dello scomparso e famoso Amos, calciatore di Fiorentina, Milan, Napoli e Nazionale azzurra. Sin qui tutto nella norma: non è stata la prima, non sarà l’ultima sconfitta di un’annata tribolata, vissuta da ultima della classe in lotta per evitare la retrocessione in D.

Ma alla fine dell’incontro, le neroverdi aglianesi sono state premiate da un applauso, forte e sincero, di arbitro, allenatore, dirigenti e giocatrici fiorentini, che si sono complimenti per lo stoicismo mostrato. Giocare in 7 un intero incontro di calcio a 11, portandolo a termine non è impresa di tutti i giorni.

Il Real Aglianese avrebbe potuto ritirarsi, accusando un infortunio (con 6 calciatrici non si gioca), beccando un k.o. a tavolino (3-0) dalle dimensioni più modeste e dunque migliori. Non l’ha fatto: ha provato a giocare, ha lottato, ha addirittura segnato una rete e al termine ha trovato il plauso dei rivali e del direttore di gara.

“In tanti anni di calcio è stata una delle scene più belle alle quali ho avuto la fortuna di assistere – la chiosa di un commosso Esposito –: avversari e arbitro ci hanno applaudito. Non possiamo che ringraziarli, di cuore: abbiamo perso, ma ci hanno reso egualmente felici”. Quando lo sport è un esempio, quando lo sport riconcilia con la vita di tutti i giorni, troppo frenetica per gustarsela sino in fondo, con i valori che, pian piano, sono stati trasformati in disvalori dai cattivi maestri. E adesso il Real? Penserà alla prossima fatica, ma pure a quel nome che di reale ha molto più del superbo Real Madrid: la magia del pallone.