Blu Volley Quarrata, la squadra operaia andrà in Paradiso?

Questa sera le pallavoliste di Torracchi a Jesi per gara-1 della finale dei playoff di B2. Il ritorno sabato 27 nella città del mobile

Laura Filindassi, in un bellissimo scatto di Gastone Bettarini

Laura Filindassi, in un bellissimo scatto di Gastone Bettarini

Pistoia, 24 maggio 2017 - Cresce l’attesa. Questa sera, a partire dalle ore 20.30 non al Palatriccoli di Jesi, un impianto da 4mila posti, bensì nella più modesta palestra Carbonari, il piccolo (grande) Blu Volley Quarrata sfiderà le padrone di casa del Giannino Pieralisi Volley, per la finale di andata dei playoff di serie B2 femminile nazionale. L’ambizioso Blu Volley, con al seguito un pullman di tifosi mobilieri, contro un nome importante della pallavolo italiana. La società marchigiana, infatti, è stata fondata nel 1969 e ha nel proprio palmares un trofeo internazionale quale la Challenge Cup, vinta nella stagione 2008/09, oltre a finali scudetto, di Coppa Italia e Supercoppa italiana.

Per la formazione allenata da coach Davide Torracchi, che ha eliminato Rovigo in semifinale (Jesi, seconda nella regular season, si è qualificata di diritto alla finale), un onore e un onere in più. Disputerà la gara di ritorno sabato 27 maggio, con avvio alle 21 al PalaMelo, e l’eventuale bella, in caso di un successo per parte, mercoledì 31 alle 20.30 sempre nella cittadina anconetana. Il Pieralisi dispone di una rosa-giocatrici molto valida, con un’alzatrice importante, Bara. Ha due attaccanti forti: Da Col e l’opposta Diaz, punti di riferimento del reparto offensivo assieme alla centrale Cerini. Ottimo il libero Cecconi. Un team, quello guidato dal tecnico Sabbatini, che gira molto bene in attacco e in battuta, con eccellenti fasi di muro e ricezione.

“Il punto di forza di Quarrata sarà il gruppo, lo spogliatoio, quest’anno ancor più affiatato delle passate stagioni. Non tanto la maggior esperienza, quanto la consapevolezza dei propri mezzi ma anche dei limiti”, osserva l’addetto stampa mobiliero Francesco Sardi. La forza di Quarrata è nel basso profilo che tiene ragionevolmente: non per falsa modestia, ma perché consapevole appunto delle proprie virtù ma soprattutto dei propri limiti. Gruppo tenace e pugnace quello quarratino, che non molla mai, che non alza mai bandiera bianca, anche quando altri lo farebbero perché decisamente più deboli. Simili al loro trainer, Torracchi, le pallavoliste, che di anno in anno arrivano a Quarrata, sono lottatrici di razza: se c’è da sbucciarsi le ginocchia, se le sbucciano, senza preoccuparsi o pensare di essere esteticamente belle. Danno tutto per la causa.

Per questo, vada come vada, che giunga l’agognata B1 o sia ancora B2, andranno sempre lodate: perché escono dal campo con la coscienza a posto, avendo dato tutto quel che potevano offrire. “Se fossero calciatori – ci disse mesi fa un allenatore – le paragonerei a tanti mediani, a gente di sostanza”. “Siamo una compagine operaia”, ha avuto modo di affermare in questi giorni, Torracchi. Proprio vero. Anche se di operaie così affascinanti non abbiamo memoria. Gianluca Barni