Obludarium: replica straordinaria in piazza Duomo

Domani, domenica 28 settembre, alle 14,30 spettacolo dei fratelli Forman

I fratelli Forman

I fratelli Forman

Pistoia, 27 settembre 2014 -  Replica straordinaria di Obludarium dei Fratelli Forman a Pistoia, domenica 28 settembre, alle ore 14.30, visto le moltissime richieste di posti, esauriti però già da giorni. Sei rappresentazioni invece di cinque (resta invariata quella prevista alle ore 17.30, sempre domenica 28 settembre) in seguito al “tutto esaurito” registrato già prima del debutto di mercoledì scorso e a liste d’attesa sempre più lunghe. Un “regalo” che il Funaro Centro Culturale, con Associazione Teatrale Pistoiese e Comune di Pistoia, promoter dell’iniziativa hanno voluto fare a Pistoia, a fronte della reazione entusiasta del pubblico e della città. Grande la soddisfazione degli organizzatori di questo spettacolo di risonanza internazionale, che dopo aver fatto il giro del mondo, ha aperto in grande stile la Stagione teatrale 2014- 2015 del Funaro e la rassegna “Infanzia e città” di ATP e ha visto il sostegno prezioso di Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e il contributo di Cassa di risparmio di Pistoia e della Lucchesia, Vannucci Piante e Conad del Tirreno.

Un segno importante – dice Antonella Carrara presidente de il Funaro – che le sinergie cittadine funzionano, valorizzano le competenze e le qualità di ciascuno e che l’intervento culturale e artistico che abbiamo curato in questi anni ha dato buoni frutti e ha creato un vero dialogo col pubblico, pronto a seguirci ormai anche nelle “avventure” più strane. Un ottimo inizio per la rassegna “Infanzia e città” - aggiunge Rodolfo Sacchettini, presidente dell’Associazione Teatrale Pistoiese – siamo contenti che Piazza del Duomo sia stata “abitata” anche grazie al teatro ed ulteriormente arricchita, fino al 19 ottobre, dalla presenza della mostra di disegni di Franco Matticchio alle Sale Affrescate del Palazzo Comunale. Obludarium è una stupefacente macchina teatrale, che miscela sapientemente atmosfere da circo di inizio secolo, il sapore del cabaret, del teatro di figura e la“poetica del diverso”.

La pista rotante, al centro della scena è popolata da “freak”, strani personaggi che si possono scovare in film grotteschi, alle fiere, fra i venditori ambulanti, gli attori, i ballerini di pittoreschi bar di periferia, ma anche fra uomini e donne comuni, stigmatizzati per varie forme di diversità o malformazione fisica. Abitano la pista le marionette, talvolta giganti, elemento fondante della tradizione ceca – la legge teatrale del 1948 legittimò appieno e definitivamente questa antica arte affiancandola a “teatro”, “opera” e “”balletto” e la materia iniziò così ad essere insegnata anche all’Accademia delle Arti Musiche di Praga - e con loro sirene, cavalli, ballerine, ombre, clown sonnolenti e pupazzi che rendono di colpo evidente il fascino e la poesia che porta con sé il “mondo degli esclusi”. Un paradigma che trae ispirazione dall’infanzia – e fa tornare bambini mantenendo uno sguardo sempre divertito e curioso- e si muove al ritmo di musiche tzigane. Spiegano Petr e Matěj Forman: Alcune persone sono benedette dalla bellezza, dal fascino e la luce che la vita, il fato o forse Dio gli hanno donato. Queste persone, con queste doti, spesso influenzano il nostro “gusto”. Coloro invece, che sono stati baciati da un non così gentile destino sono i “freak” della natura e devono combattere per guadagnarsi il nostro rispetto. Alcuni affogano nella loro tristezza o si uccidono. Sono brutti, talvolta mostruosi. I bambini ne hanno paura, gli adulti li evitano.

E’ facile riconoscere i loro punti deboli perché non possono essere nascosti e se li devono portare dietro per sempre. Ci irritano con la loro mostruosità e il loro essere “diversi”. Non vogliamo guardarli eppure, quando ce li ritroviamo davanti non riusciamo a staccargli gli occhi di dosso. Stimolano i nostri sensi: ci rubano la serenità e l’illusione che il mondo sia bello perché ci ricordano che in esso esistono anche la disperazione e la debolezza. Abbiamo paura di loro e questo è forse il motivo per cui li feriamo, nonostante ci diverta conoscere il loro destino. Questa serata è dedicata a loro. L’aspetto visivo e, insieme, la visionarietà sono i punti di forza di questo spettacolo poetico e dal raffinato senso dell’umorismo, composto da un insieme di numeri, momenti e storie, legati da un’atmosfera onirica: l’idea è che sia possibile vivere in un mondo fuori dalla normalità, dove la meraviglia nei confronti dei “fenomeni” che oltrepassano la nostra capacità di comprensione sono sentimenti alla portata di tutti, strumenti utili per godere della complessità del mistero.