Skin vulcanica: seimila in piazza del Duomo per gli Skunk Anansie / FOTO

Il Festival Blues bissa il successo di Mika. Folla in delirio. Ma il mercatino non decolla

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Pistoia, 14 luglio 2016 - Che la scelta degli artisti fosse indovinata non c’erano dubbi. E il grande ritorno sul palco di piazza del Duomo di una band come gli Skunk Anansie (la loro prima volta a Pistoia risale al 2011) è stata una bellissima conferma. Ormai lontani dalla rabbia e dai testi di denuncia sociale dei primi album, Skin e i suoi hanno emozionato il pubblico eterogeneo per età e per gusti, con brani come «Tear the plece up», dall’album della loro riunione, e poi «Because of you» e «God loves only you».

 

Ma è stato sulle note di «Hedonism. Just because you feel good» che il pubblico ha acceso la piazza, con i cellulari alzati in alto, ad illuminare la platea. Vulcanica Skin, scherza in piazza in un italiano allenato dalla sua recente partecipazione a X Factor. «Come va, si sta bene a Pistoia? Grazie!». Poi passa a presentare la sua band. E infine la sorpresa: si lancia sulla folla che la sorregge, ed è un delirio.

 

In perfetta sintonia con un festival che ha ormai dismesso i panni del «solo blues», gli Skunk Anansie hanno riunito a Pistoia seimila persone, bissando il successo della prima serata, quella di Mika. Non solo ragazzi, ma un pubblico di tutte le età, più maturo di certo, ma anche più appassionato ha seguito uno spettacolo che ha ripercorso i successi di una generazione.

 

Per il resto, ancora una volta il Festival Blues si è spaccato, con un obiettivo centrato, ovvero la scelta degli artisti da portare in piazza, e il ricordo della festa, tutta intorno, che sembra svanito per sempre. Ieri era il giorno del banco di prova della nuova formula del mercatino. Poche strade, anzi una, via Curtatone e Montanara, ad ospitare gli ambulanti. Le bancarelle, poche e distanziate, spostate qualche passo più in su, verso piazza San Francesco, davano l’impressione che si trattasse di un giovedì qualsiasi. La polemica è iniziata subito, fin dalle prime ore di allestimento, con gli ambulanti che si sono lamentati per la mancata chiusura al traffico di via Curtatone, dove le auto per qualche ora hanno continuato a viaggiare indisturbate.

 

Per chi si aspettava di tornare ai tempi d’oro del Festival Blues con la fiumana di gente che faceva lo slalom nel dedalo di strade attorno a piazza del Duomo, il giorno tanto atteso del mercatino non ha convinto. Ad aiutare sono stati soprattutto i negozi aperti dopo cena, in concomitanza con i Percorsi notturni. Ed ecco i pareri degli ambulanti. «In questi giorni ci sono tantissime proposte in tutta Italia – ci spiegano – I veri artigiani non hanno che l’imbarazzo delle scelta tra feste di paese e rassegne musicali. Ma per muoversi bisogna che il luogo dove si va garantisca un passaggio consistente di gente, altrimenti il gioco non vale la pena. Troppo costoso e poco remunerativo». Più desolanti i commenti degli ambulanti della ristorazione. I furgoni con i panini sono rimasti semivuoti per molto tempo. «Ci sentiamo noi per primi fuori luogo, così isolati – ci raccontano – Prima, col mercatino, davamo un servizio alle tantissime famiglie che arrivavano fin dal pomeriggio. Ma quest’anno, ci chiediamo che cosa siamo venuti a fare. Senza la festa, siamo del tutto fuori contesto». Novità di questa edizione, la festa del volontariato in piazza dello Spirito Santo, che ha dato ampio spazio e visibilità alle associazioni locali, una specie di fiera della solidarietà, con i banchini che esponevano gadget e depliant informativi. L’iniziativa ha attirato molti visitatori, per lo più pistoiesi, però. Forse, per l’anno della cultura, si dovrà fare uno sforzo in più.