"Sindaco, pensi anche noi": la lettera di rugbisti e rugbiste

"Il campo Turchi non è solo della Pistoiese"

Un'azione del rugby Pistoia al Turchi (foto Quartieri)

Un'azione del rugby Pistoia al Turchi (foto Quartieri)

Pistoia, 28 maggio 2015 - Tiene banco la questione impianti. La Us Pistoiese 1921 avrebbe richiesto al Comune l’utilizzo esclusivo del campo Turchi, a oggi utilizzato due volte al mese per le gare interne dal Rugby Pistoia. Su iniziativa personale, i giocatori e le giocatrici della società di palla ovale hanno scritto una lettera rivolta proprio all’amministrazione comunale. «Ci alleniamo in una striscia di terra (a Pistoia Ovest A, ndr) – si legge – che non assomiglia lontanamente né a un campo da rugby né a un campo di qualsiasi altro sport esistente, ovviamente non segnato, senza un filo d’erba, tra tombini di cemento, pali della luce, buche per le porte del calcio e anche una discreta pendenza del terreno. In questo spazio si allenano di sera tre volte a settimana le squadre di Serie C, Under 20, femminile e bambini. Il campo dentro la pista è inutilizzato perché inagibile e quello a destra è riservato esclusivamente al calcio.

Essere placcati su un tombino di cemento, mettere un piede in una buca, correre in un terreno sconnesso, finire di testa su un palo della luce è causa di continui infortuni, anche gravi. Questa situazione non permette di allenarsi decentemente né in sicurezza e, oltre a sfavorire le nostre prestazioni in gara, scoraggia le persone ad avvicinarsi a questo sport. Le partite della nostra prima squadra e dell’Under 20 vengono disputate al Turchi per «gentile concessione della Pistoiese», pare. I giocatori ogni sabato prima della partita devono segnare il campo in modo non permanente, smontare le porte da calcio, montare i pali da rugby e alla fine della partita ripetere tutte le operazioni per non lasciare traccia del loro passaggio. La squadra femminile da parte sua non dispone proprio di un campo per poter giocare in casa, quindi per tutta la stagione affronta solo trasferte e questo, oltre che a un problema di pessima immagine della società rugbistica pistoiese, rappresenta un grosso problema di portafoglio per le giocatrici. Alla luce di tutto ciò può immaginare la mia costernazione e il mio sdegno quando ho letto che la Us Pistoiese 1921 vorrebbe utilizzare in maniera del tutto esclusiva il campo Turchi.

Il Comune di Pistoia – continuano – dispone di 17 impianti per sport all’aperto, tutti destinati al calcio, nessuno al rugby o ad altri sport. Se accettate questa proposta (queella della Pistoiese, ndr) fate morire una società, mandate a casa 150 tra ragazzi, ragazze e bambini e confermate il triste stereotipo italiano per cui esiste solo uno sport. Non staremo zitti e non ci arrenderemo, questo è certo. Dobbiamo aspettarci che un’amministrazione locale sia pronta a tutelare i diritti di tutti e dei più deboli oppure che ceda a delle pressioni? Il sindaco Samuele Bertinelli ci è sembrato una persona pratica e aperta a dare una mano a realtà come la nostra, dove i bambini e ragazzi trovano un ambiente sano, di solo spirito sportivo, dove ritrovarsi, conoscersi e imparare i valori che costituiscono la base non solo del rugby ma anche della società. Speriamo che le sue non siano solo parole e di ricevere un riscontro in merito».