Docente precaria vince ricorso contro il Ministero, lo Stato dovrà risarcirla e adeguarle lo stipendio

Primo caso a Pistoia. Si tratta di un'insegnante delle Cino

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Pistoia, 1 marzo 2015 -  Non sarà assunta a tempo indeterminato, almeno secondo questa sentenza, resta comunque la prima docente precaria della provincia di Pistoia alla quale il tribunale del lavoro riconosce i diritti del personale docente di ruolo. Può essere considerato «storico» per il nostro territorio il pronunciamento, avvenuto qualche giorno fa, da parte del giudice del lavoro pistoiese. Per la prima volta il ricorso di un insegnante precario nei confronti del Ministero dell’istruzione viene riconosciuto anche nella nostra provincia. A renderlo noto è il sindacato Snals, sindacato nazionale autonomo lavoratori scuola la cui sede a Pistoia è in via Macallè. In pratica il Ministero della Pubblica istruzione è stato condannato per aver danneggiato la docente precaria in questione. Si tratta di un’insegnante che lavora alla scuola media Cino da Pistoia. Il giudice le ha riconosciuto un risarcimento per il servizio continuativo per anni con un contratto a tempo determinato (circa 6 mesi di stipendio), in qualità di supplente, anziché assumerla in ruolo sul posto che reiteratamente le assegnava.

La docente, inoltre, dovrà ricevere una progressione stipendiale in carriera, così come avviene per il personale di ruolo e, infine, le maggiorazioni stipendiali arretrate, con relativi interessi legali, derivanti dall’applicazione della progressione stipendiale a tutti i servizi di insegnamento sino ad oggi prestati. Il procedimento è stato sostenuto dal sindacato tramite il patrocinio legale dell’avvocato Barbara Calicci di Monsummano Terme. Sono 40 i docenti rappresentati dallo Snals che hanno presentato ricorso per la loro posizione, due attualmente i ricorsi collettivi in corso ognuno dei quali copre 20 posizioni. L’insegnante delle Cino, arrivata per ultima nel 2013, ha dovuto procedere singolarmente, per questo è riuscita ad arrivare ad un esito, in soli due anni. «Questa sentenza– ha dichiarato in una nota il segretario provinciale dello Snals-Confsal, Domenico Dimilta – insieme alle molte altre che ormai prendono corpo in Italia, corroborate dalla recente analoga sentenza del Tribunale europeo, è importantissima perché evidenzia l’enorme abuso perpetrato dal Ministero dell’istruzione a tutto danno della scuola e del suo personale». Nelterritorio, lo ricordiamo, sono centinaia i ricorsi presentati in questi anni dai docenti precari della provincia che ogni anno vengono assunti a tempo determinato come supplenti. Proprio la Cisl, lo ricordiamo, solo qualche giorno fa, ha fatto sapere che la prima sentenza del centinaio di ricorsi attivati dovrebbe arrivare nel mese di marzo. Michela Monti