Scandalo Comunità Montana: "Non controllarono Sichi", nove indagati per l’ammanco

"Concorso in peculato" per dirigenti, revisori dei conti e bancari

Giuliano Sichi, ex tesoriere della Comunità montana Appenino pistoiese

Giuliano Sichi, ex tesoriere della Comunità montana Appenino pistoiese

Pistoia, 2 luglio 2014 - HANNO ACCETTATO il rischio che l’economo potesse commettere irregolarità contabili ed è per questo che ora si ritrovano indagati per concorso in peculato per omissione. Secondo la Procura avevano tutti gli strumenti di controllo, ma non li hanno utilizzati. Se avessero adempiuto all’obbligo che la legge impone, e che imponeva il regolamento della Comunità Montana, di verificare l’operato di Giuliano Sichi, già sotto processo per peculato e falsità ideologica per essersi intascato, secondo la pubblica accusa, oltre un milione di euro, forse quella voragine di denaro pubblico non si sarebbe aperta. Nove le persone indagate: due dirigenti e due revisori dei conti dell’ente, ormai disciolto e inglobato nella Provincia, quattro direttori che si sono succeduti alla guida della filiale di San Marcello della Cassa di Risparmio, che era il tesoriere della Comunità Montana, e il responsabile del centro tesorerie della Cassa. IL SECONDO filone di indagine sullo scandalo del gigantesco ammanco si è dunque chiuso agli inizi del mese di giugno con nove persone indagate e per le quali il pubblico ministero Luigi Boccia, che ha diretto la Guardia di Finanza su entrambi i versanti investigativi, si appresta a chiedere il rinvio a giudizio. Gli avvisi di conclusione hanno già raggiunto le persone coinvolte. Si tratta di Rosa Apolito, 60 anni, di San Marcello, segretario generale e dirigente generale dell’area amministrativa dell’ente; Roberto Fedeli, 61 anni, di San Marcello, dirigente dell’ufficio tecnico urbanistico della Comunità Montana: Antonella Giovannetti, 56 anni, di Quarrata, revisore dei conti dal 2000 al 2006; Alessandro Michelotti, 54 anni, di Pescia, revisore dei conti dal 2006 al 2011; gli ex direttori della Cassa di Risparmio di San Marcello: Licio Umberto Erpichini, 58 anni, di Pistoia; Luciano Baldi, 65 anni, di Pistoia (in pensione); Gabriella Banti, 50 anni, di San Marcello e Valter Bernardi, 54 anni, di Prato, e infine del responsabile del centro tesorerie della Caripit, Stefano Bertocci, 61 anni, di Pistoia. Michelotti è indagato, in concorso con il Sichi, per abuso d’ufficio. Secondo la Procura, dal 2008 al 2010, l’ex economo della Comunità Montana gli avrebbe fatto percepire una somma maggiore rispetto a quella che era stata stabilita nella delibera di nomina: 9mila euro invece di 5.681, procurandogli un ingiusto vantaggio e il Michelotti, sempre secondo l’accusa, avrebbe predisposto, per ogni anno, una fattura dove riportava l’importo maggiorato, e il Sichi — rileva l’accusa — provvedeva alla relativa liquidazione pur consapevole che si trattava di un importo non dovuto. Gli indagati, dal momento della notifica, hanno venti giorni di tempo per preparare una memoria difensiva oppure per chiedere di essere interrogati dal pm. Il secondo filone investigativo sull’ammanco è decollato dopo aver tirato le somme del primo che ha evidenziato, agli occhi della Procura, una «gestione totalmente personale» da parte del Sichi, come se i soldi della Comunità Montana fossero cosa propria. I riscontri della Guardia di Finanza hanno quindi aperto, subito dopo, il doppio versante per cercare di rispondere al quesito principale: come era stato possibile? GLI INQUIRENTI avrebbero inoltre verificato l’esistenza di mandati di pagamento fino a 5mila euro quando questi non sarebbero stati possibili, nè emergevano irregolarità dalla revisione trimestrale e c’era, sempre secondo l’accusa, chi era a conoscenza che Sichi faceva i mandati a se stesso. L’avviso di conclusione indagine prelude, normalmente, alla richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero. Un processo è già cominciato e uno, con tutta probabilità, si farà. Ed è assai probabile, nonchè opportuna per la Procura, la richiesta di riunificazione dei due procedimenti.

lucia agati