Anche al San Jacopo dispositivi per il cuore bioassorbibili

Importante novità per le malattie coronariche

Il dottor Marco Comeglio

Il dottor Marco Comeglio

Pistoia, 16 settembre 2014 - Importante innovazione negli interventi di angioplastica coronarica nella Azienda USL3 di Pistoia. Anche l’unità operativa aziendale di diagnostica e interventistica del cuore e dei vasi da diversi mesi utilizza i nuovi “stent bioassorbibili”, che sono stati impiegati in una quindicina di pazienti, tra i quali due giovani donne. Lo ha reso noto il responsabile, il dottor Marco Comeglio, nei giorni scorsi, in occasione dell’importante incontro toscano di cardiologia interventistica che si è svolto all’Ospedale San Jacopo di Pistoia.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di 40 professionisti provenienti da tutte le cardiologie interventistiche Toscane, che si sono confrontati, attraverso l’analisi di casi clinici selezionati, sull’impiego di un innovativo dispositivo totalmente riassorbibile per il trattamento delle lesioni coronariche. A differenza dei dispositivi comunemente impiegati, che sono permanenti, questi nuovi “stent”, dopo il loro posizionamento, vengono gradualmente riassorbiti dai tessuti, permettendo una riparazione più fisiologica della parete vascolare. Il dottor Comeglio ha spiegato che i nuovi stent non potranno tuttavia sostituire in tutte le circostanze gli stent permanenti di ultima generazione, che comunque continueranno ad essere utilizzati e indispensabili in alcuni pazienti.

L’incontro che si è svolto al San Jacopo ha avuto una elevatissima adesione dei professionisti , ciò ha permesso di mettere in risalto le potenzialità, i pregi ed anche gli attuali limiti di un dispositivo che, seppure in uno stadio ancora iniziale, rappresenta oggi la più significativa innovazione nel settore, sempre in evoluzione, dell’interventistica coronarica. Una volta di più è anche emerso come le strutture che effettuano cardiologia interventistica in Toscana rappresentino un’eccellenza assoluta, come sottolineato anche dal dottor Sergio Berti, responsabile della unità operativa complessa di cardiologia della Fondazione Toscana G. Monasterio e Presidente della Società Italiana di Cardiologia Invasiva (GISE), che nel corso del meeting ha illustrato il disegno e l’attuale stato di avanzamento di uno studio di registro sull’impiego del dispositivo oggetto del convegno. Lo studio prevede la partecipazione di 50 centri selezionati in tutta Italia, tra cui la Diagnostica e Interventistica del Cuore e dei Vasi della ASL3 di Pistoia.