Russo: "Atteggiamento sbagliato"

Parla il coach della Valentina's

Roberto Russo

Roberto Russo

Pistoia, 10 febbraio 2016

Le partite vanno sempre analizzate nel suo insieme. Le sconfitte non sono tutte uguali, la differenza la fa il modo in cui arrivano. Perdere lottando dopo aver dato tutto in campo è una cosa, perdere perché ti sei arreso è un’altra. La Valentina’s contro Forlì si è arresa e questo non è accettabile. «E’ vero – afferma coach Roberto Russo – abbiamo avuto un pessimo atteggiamento, molto remissivo ed è questo ciò che più mi amareggia. Se la squadra non capisce che siamo ad un bivio dal punto di vista mentale e che le nove partite che mancano vanno giocate tutte come se fossero delle finali, è un problema grosso. Il primo responsabile sono io perché evidentemente non sono riuscito a far capire ai ragazzi l’importanza del momento o dare la giusta carica».

Certo anche l’avversario ci ha messo del suo dal momento che Forlì non è di certo la squadra più facile da affrontare. «Non sono abituato a trovare scuse – prosegue Russo – o dare alibi a me stesso e ai giocatori. Potrei dire che a Forlì avremmo perso lo stesso anche con un super atteggiamento perché si tratta di una squadra che ha un ruolino di marcia di 18 vinte e 2 perse e un motivo ci sarà, ma non sarebbe corretto. Il problema non è vincere o perdere o l’avversario che affronti, ma è il modo in cui giochi, l’atteggiamento che hai in campo, la disponibilità a sporcarsi le mani. All’inizio del match avevamo fatto anche le cose giuste, poi ci siamo abbattuti quando ci siamo bloccati in attacco e lì abbiamo insistito invece di capire che la strada per vincere passava dalla difesa. E dire che giovedì dopo l’amichevole contro Pistoia avevo visto una squadra viva, intensa, fisicamente tosta e capace di esprimere in campo il lavoro fatto in palestra».

A questo punto qual è il rimedio? «Ripartire dalle piccole cose – ammette Russo – aiutarsi a vicenda, fare un taglia fuori in più, una difesa in più sulle penetrazioni, insomma tutte quelle cose che andavano costruite ad agosto e che noi ci troviamo a dover fare adesso. Sono un uomo di campo e l’unico modo che conosco è rimboccarsi le maniche e lavorare. Sono fiducioso perché so benissimo che i ragazzi sono migliori di quello che hanno fatto vedere a Forlì dove siamo incappati in una serata che ci ha lasciato tutti a bocca aperta».