Reparto di ostetricia all’avanguardia. Al San Jacopo boom dei parti in acqua

La storia di Elisa Pierandrei, che domenica ha dato alla luce Adele

Reparto Pediatria - Ostetricia Ospedale  (Foto Castellani)

Reparto Pediatria - Ostetricia Ospedale (Foto Castellani)

Pistoia, 16 luglio 2014 - OSPEDALE San Jacopo sempre più all’avanguardia e al contempo attento e orientato verso il parto naturale, con tutto ciò che ne consegue in termini di benefici per mamme e nascituri. Presso il reparto di ostetricia, infatti, è possibile scegliere di affrontare il travaglio immerse in una vasca e poi partorire in acqua, assistite dalle ostetriche in un contesto sereno e sicuro. Proprio come ha fatto Elisa Pierandrei, che domenica ha dato alla luce la piccola Adele. «Sono stata consigliata dall’ostetrica – racconta – e la vasca mi ha aiutato soprattutto ad alleviare i dolori. La sorellina di Adele, invece, nacque al Ceppo in modo tradizionale: una bella esperienza, ma l’ambiente completamente nuovo del San Jacopo è tutta un’altra cosa». Il parto naturale prende sempre più campo e la scelta del travaglio in acqua diventa di giorno in giorno più familiare alle future mamme.

«IN UN CERTO senso – spiega il il direttore dell’unità di ostetricia e ginecologia, Alessandro Errigo - può esser letta come un’alternativa all’analgesia epidurale. La vasca è solo uno degli aspetti che caratterizzano l’ostetricia del San Jacopo e stiamo lavorando per perfezionare un progetto che pone la fisiologia al centro dell’assistenza: in mancanza di problemi, il parto deve potersi svolgere in modo naturale con l’intervento delle sole ostetriche, vere e proprie protagoniste, insieme ai genitori, del lieto evento». «Alcune donne arrivano già con le idee chiare – commenta l’ostetrica Iolanda Pepe – mentre ad altre viene proposta tenendo conto della loro situazione specifica. Al San Jacopo, dove la vasca è stata inaugurata a inizio 2014, è stata trasferita un’esperienza iniziata qualche anno fa al Ceppo». Il nuovo nosocomio, con 404 nuovi nati nei primi cinque mesi dell’anno, conta un numero di nascite lievemente in crescita rispetto al Ceppo: un dato, questo, in controtendenza al trend della maggior parte delle altre strutture toscane. Al momento il reparto dispone di 22 ostetriche e 12 medici in organico, tre sale travaglio e tre per il post parto, dove i genitori affrontano insieme il primo contatto col bambino. La presenza di una sala per i parti operativi e di un’altra per i cesarei garantisce l’immediato coinvolgimento del medico, sempre presente, in caso di necessità. Ma l’obiettivo è continuare ad attrezzarsi per l’umanizzazione del parto e in cantiere c’è anche l’allestimento di una stanza che riproduca un ambiente vicino a quello domestico senza rinunciare alla sicurezza. 

«CI TROVIAMO in una fase di passaggio – precisa Errigo – e stiamo crescendo sia in termini quantitativi che qualitativi. L’obiettivo, condiviso con la direzione, è consolidare un percorso nascita che integri le professionalità del territorio e dell’ospedale e che, pur essendo il più fisiologico e naturale possibile, garantisca la massima sicurezza fin dal concepimento». Tale cammino virtuoso passa attraverso alcune recenti novità, come l’apertura di un ambulatorio divisionale, l’attivazione di un centro multidisciplinare per il trattamento delle patologie del pavimento pelvico (a cui partecipano le unità di ginecologia, urologia e chirurgia generale) e la riorganizzazione dei percorsi di ginecologia oncologica. «Il futuro di questo ospedale e la sua carta vincente - conclude Errigo - stanno nell’integrazione multiprofessionale e multidisciplinare».