"Recupero del Ceppo, bene il progetto. Ma più attenzione agli spazi pubblici"

Urbanistica. L’ok di commercianti e architetti di 'Urban Pro'

Pistoia: l'ospedale del Ceppo (Foto Castellani)

Pistoia: l'ospedale del Ceppo (Foto Castellani)

Pistoia, 12 agosto 2014 - UN SISTEMA museale all’avanguardia, un grande parco urbano, uno spazio per le attività commerciali e turistiche, uffici comunali, una nuova sede per il Centro Michelucci e un’altra per il Liceo artistico. Le ipotesi proposte dall’amministrazione comunale per la futura destinazione dell’area del Ceppo trovano la «piena condivisione» del gruppo Urban Pro (il soggetto per la riqualificazione urbana sostenibile nato dall’accordo sottoscritto fra Confcommercio, Ordine degli Architetti, Ance e Camera di Commercio), che sul progetto complessivo rilancia evidenziando però «l’esigenza di una pianificazione all’avanguardia che privilegi la qualità dello spazio pubblico e dell’architettura e sia concentrata sul dettaglio di gestione delle nuove destinazioni d’uso».

 

IL COMPLESSO attuale, infatti, potrà divenire uno dei punti nevralgici del territorio, capace di ridare vita a una zona che soffre il trasferimento della sua principale fonte di frequentazione, cioè l’ospedale, ma soprattutto ha le potenzialità per dare nuovo slancio all’intera città attraverso la creazione di un’area polifunzionale, da un lato ricca di funzioni pubbliche moderne a servizio dei cittadini, dall’altro aperta alle nuove tendenze. «In particolare su questo aspetto — si afferma da Urban Pro — il progetto necessita di un livello di attenzione straordinario con l’obiettivo di evitare la possibilità non poi così remota di realizzare l’ennesima ‘cattedrale nel deserto’. E’ fondamentale, prima di progettare il contenitore, di prevedere un software all’altezza che gli consenta di esplicitare in modo pieno e compiuto la funzione per la quale si è voluto». Bene, quindi, la realizzazione di un polo culturale integrato da servizi pubblici e privati, «ma — prosegue il gruppo di architetti e commercianti — per raggiungere l’obiettivo in modo brillante è imprescindibile che si apra una discussione sul futuro dell’area non circoscritta ad un esiguo numero di operatori pubblici, ma condivisa e partecipata da un ampio gruppo di lavoro. Soltanto in questo modo — affermano — sarà possibile creare uno spazio realmente nuovo e in grado di rispondere alle esigenze della città e di rendersi luogo di frequentazione abituale da parte di cittadini e turisti, innescando così un circuito virtuoso per tutta la comunità».

 

ATTENZIONE particolare viene posta sul polo museale che rappresenta l’area più delicata dal punto di vista della gestione e del suo successo. «E’ fondamentale — si sostiene — pensare alla struttura con uno sguardo europeo, guardando alle buone pratiche ideate all’estero come le collaborazioni modello Lens-Luovre o Metz-Centre Pompidou che hanno dato vita a nuove mete turistiche semplicemente grazie alla creazione di piccoli poli museali innovativi che ospitano grandi opere. Proprio così dovrà divenire — si prosegue da Urban Pro — l’area del Ceppo destinata all’arte e alla cultura: un punto d’incontro fra classico e moderno, in grado di accogliere visitatori fisici e virtuali in un’alternarsi di collezioni permanenti e mostre temporanee, contatti sensoriali con le opere, intrattenimento educativo, collezioni digitali ed esposizioni di opere originali provenienti dagli Uffizi o da altri musei toscani». «LE OPPORTUNITÀ di integrazione e collaborazione con le realtà vicine, visto il grande patrimonio artistico toscano, certamente non mancano. O ancora — concludono — predisponendo delle residenze per gli artisti a fianco del polo museale, che rappresentino luoghi di lavoro e scambio in grado di offrire ai creativi l’opportunità di vivere la propria arte a tempo pino per un certo periodo di tempo».