Lamporecchio (Pistoia), 9 marzo 2016 - Il vino contenuto in quelle bottiglie è ottimo, genuino e davvero di qualità. Ma alla Guardia di finanza non interessava la qualità del "nettare" imbottigiliato in una azienda vinicola di Lamporecchio, bensì le... bottiglie stesse. Già, perché forma e colorazione di quelle bottiglie di prosecco e pinot nero sono oggetto di tutela, come dei marchi registrati, insomma; segni distintivi di uso esclusivo delle case vinicole "Bottega Spa" di Treviso e Fratelli Martini Spa". Ecco perché l'operazione è stata ribattezzata "Bollicine d'autore".
E così la Guardia di finanza di Pistoia ha eseguito a Lamporecchio i due provvedimenti di sequestro emessi dal gip pistoiese Alessandro Buzzegoli su richiesta del procuratore della Repubblica Paolo Canessa e del sostituto procuratore Fabio Di Vizio, per le ipotesi di reato di produzione e commercializzazione di prodotti contraffatti e frode in commercio.
Sotto sequestro sono finite 150mila bottiglie e 430mila etichette.
Per quanto riguarda le bottiglie, i finanzieri puntavano a quelle tipiche dalla forma "rastremata" (molto svasate in fondo per poi assottigliarsi rapidamente verso il collo) e dall'inconfondibile colore metallizzato in particolare gold (oro) e pink (rosa). Design e colore di usco esclusivo, però. Proprio come fossero delle borse o qualunque altro prodotto griffato.
Secondo la Finanza sono ben390mila le bottiglie vendute dall'azienda di Lamporecchio tra il 2013 e il 2014, soprattutto sui mercati esteri.
Ma non è finita qui: secondo l'ipotesi accusatoria, l'imprenditore commercializzava anche vini con etichette che si potevano confondere con i nomi commerciali registrati dell'azienda vinicola "Fratelli Martini" e per questo ha sequestrato 430mila etichette pronte all'uso.