A Ramini strade lasciate al buio: "Eppure paghiamo le tasse"

Cittadini in rivolta per la scarsa illuminazione pubblica

Ramini (Foto archivio)

Ramini (Foto archivio)

Pistoia, 23 novembre 2015 -«Prima o poi ci scappa il morto». E’ unanime il grido di allarme dei residenti di Ramini e dintorni, la frazione alle porte della città. Da anni nella zona viene chiesta un’illuminazione pubblica adeguata per scongiurare incidenti o peggio che qualcuno venga investito mentre cammina lungo la strada ( via di Ramini) che, specialmente in alcuni tratti, si presenta completamente buia. L’ultimo episodio spiacevole è accaduto l’altra sera. Uno dei cittadini che vive nella zona, nel tardo pomeriggio, stava portando a passeggio il proprio cane quando ha rischiato di essere investito da un’automobile che ovviamente non poteva notarlo nel buio pesto della strada. «Cerchiamo di usare accorgimenti come i giubbotti catarinfrangenti oppure torcie per illuminare la strada ma non sempre veniamo notati da chi passa con l’auto o peggio con furgoni e Tir visto che in zona ci sono tante imprese vivaistiche– racconta –. Se l’altra sera quella vettura non avesse frenato all’ultimo momento a quest’ora non sarei stato qui a raccontarlo». Eppure il Comune di Pistoia da tempo è a conoscenza del problema.

Diverse le riunioni organizzate con i residenti della frazione, alle quali hanno partecipato tra l’altro il responsabile della protezione civile, Angelo Biagini e lo stesso sindaco Samuele Bertinelli. Di nuovi lampioni in via di Ramini, ma anche in via del Pillone e arterie limitrofe, neanche l’ombra. «La Tari la paghiamo anche noi della periferia – tuonano altri residenti amareggiati – e se non sbaglio nelle voci è compresa anche l’illuminazione pubblica. Praticamente stiamo pagando tasse per un servizio assente». I genitori del quartiere invece sono preoccupati per i loro figli. «Spesso il pomeriggio si ritrovano a giocare davanti alla chiesa di Ramini – dicono – oppure vanno in bicicletta. Ogni volta che si allontanano da casa, nonostante tutte le raccomandazioni, la speranza è che in quei minuti non passino automobili o camion. Siamo terrorizzati».

Michela Monti