Sabato 4 Maggio 2024

Un’Ave Maria con le prostitute sulla Pratese: la notte rivoluzionaria degli Scout

I ragazzi insieme a don Aldo Bonaiuto

PREGHIERE Un momento della nottata (Acerboni/FotoCastellani)

PREGHIERE Un momento della nottata (Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 1 dicembre 2014 - «VIENI VIA con me. Non avere paura». La voce di don Aldo Bonaiuto è tuonata nel silenzio della notte. Una notte speciale. Una notte di preghiere insieme alle giovani prostitute lungo la via Pratese, tra Pistoia e Agliana.

Don Aldo, ha dato vita, insieme agli Scout del gruppo Agesci Pistoia 1, clan Ruscello Alpino, a una notte mai vissuta prima. Una notte rivoluzionaria.

«Perchè questi giovani – ha detto lui, con la tonaca lunga e il rosario sempre in mano – sono dei rivoluzionari».

E cosa c’è di più rivoluzionario, oggi, di un’Ave Maria detta sulla strada, insieme a ragazze straniere la cui vita è ben lontana da quella che avevano sognato?

Loro l’hanno fatto. Sono arrivati ad Agliana nel cuore della notte, dopo una giornata dedicata al convegno sulla prostituzione coatta che è stato il coronamento di un lavoro che dura da un anno dentro il progetto della loro Route Nazionale sul tema del coraggio. «Donne crocifisse» era il titolo della giornata di riflessione. Al termine dei lavori sono andati da quelle donne, sul marciapiede.

Hanno fatto il cerchio, in un parcheggio. Hanno detto il Padre Nostro e poi hanno cantato. Il suono lieve della chitarra ha accompagnato il loro canto: «Tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori». Poi si sono avviati verso le ragazze. Hanno chiesto loro se potevano pregare insieme. Nessuna ha detto di no. Nessuna si è allontanata. Altre si sono avvicinate. Un momento da togliere il fiato.

«Il Natale si avvicina – ha detto don Aldo –. Preghiamo per queste ragazze e per i loro bambini. Per le loro famiglie. Pregate per spezzare le catene».

Catene che, se volevano, potevano spezzare sabato sera. Il pulmino di don Aldo, era pronto. Don Aldo Bonaiuto ha raccolto l’eredità di don Oreste Benzi nella Comunità Papa Giovanni XXIII.

Gli scout hanno dato a tutte le ragazze un sacchettino: dentro c’erano acqua, fazzolettini, cioccolatini e uno scaldamano.

«Siamo qui stasera – ci ha detto don Aldo – , la Comunità e gli Scout, per far vivere loro una esperienza di vita concreta, fra gli ultimi della Terra, tra questi ultimi ci sono le ragazze che non hanno scelto, non hanno la libertà di potersi spostare di un metro. Ed è orrenda la correità dei clienti, italiani, complici di uno schiavismo vergognoso, che tratta le persone come merce. Tutto questo è il risultato di una grande domanda.

«Il quaranta per cento di queste ragazze sono minorenni, e tutte straniere. Le persone non si comprano. Il fatto che la prostituzione non sia un reato è una enorme ipocrisia. Prima pensiamo a liberare le donne schiavizzate.

«QUESTO – ha detto infine – è il nostro appello di oggi: impegnamoci a conoscere queste donne. Questi giovani, gli scout pistoiesi, sono rivoluzionari. Si prendono a cuore altri giovani. Sono donne crocifisse e noi dobbiamo fare qualcosa per loro. Bisogna creare un movimento. Questo non è il mestiere più antico del mondo, è l’ingiustizia più antica del mondo».