Profughi alle Piastre, nel Pd scoppia la baruffa

Il segretario contro i «paletti» del circolo in collina: «Ambiguità politica e scarsa umanità»

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Pistoia, 18 ottobre 2014 - IL SEGRETARIO comunale si dice stupefatto e taccia i compagni di partito di «scarsa sensibilità umana e posizioni politiche ambigue». Quello provinciale glissa. Inevitabile che la presa di posizione del circolo Pd della collina sul punto di accoglienza dei profughi previsto alle Piastre creasse imbarazzo in casa democratica. Il tono usato nel comunicato diffuso giovedì dal circolo Piastre-Cireglio-Pracchia-Orsigna (ospiti «troppo ingombranti», presenze da limitare, presidi della sicurezza da rafforzare...) è quantomeno inconsueto per un partito di centrosinistra che, con il sindaco, cerca di barcamenarsi fra la gestione dell’accoglienza per i richiedenti asilo e i timori della popolazione locale. IL SEGRETARIO provinciale Pd, Marco Niccolai si aggrappa ai principi generali. «Si tratta di un’emergenza nazionale, che chiama tutti i territori a offrire ospitalità a persone che sfuggono a situazioni di misera e guerra. L’accoglienza — scandisce — è un dovere ineludibile. Detto questo, ricordo che la Toscana ha già affrontato un fenomeno simile nel 2011 con la crisi libica. Allora fu dimostrato che il modello vincente è quello di un’accoglienza diffusa, sostenuta collaborando con il mondo del volontariato. Quindi: numeri esigui di ospiti, accolti in piccoli centri. Si tratta dello stesso modello applicato a Marliana e Pescia, realtà che conosco molto bene, e che mi sembra stia andando nella giusta direzione». Quindi la posizione del circolo Pd delle quattro frazioni è condivisibile? A domanda, il segretario provinciale preferisce non rispondere. «Sorpreso» dalla presa di posizione del circolo, il segretario comunale, Alessandro Giovannelli è invece assai meno diplomatico. «Lo stupore — esordisce — deriva innanzitutto dal fatto che l’autore del documento, nemmeno condiviso con l’intero direttivo del circolo, omette di ricordare come titolare della gestione di questo complicato passaggio sia la Prefettura». «L’autore» in questione è Alterio Ciriello, collega di Giovannelli fra i banchi di Palazzo di Giano ma, al contrario del segretario comunale, sempre molto critico verso il sindaco, Samuele Bertinelli. «L’amministrazione — dice allora Giovannelli — ha deciso di seguire la vicenda passo dopo passo, in costante rapporto con la comunità locale e la proloco, organizzando assemblee e sopralluoghi». Un altro incontro era previsto per la serata di ieri. «L’ACCOGLIENZA dei profughi nordafricani — riprende — reduci da terribili avventure nel Mediterraneo spesso terminate in tragedia, è un dovere civico e morale, oltre che un impegno che l’intero Paese si è impegnato ad ottemperare. Circa le modalità di accoglienza, è curioso che si snocciolino cifre fondate su considerazioni la cui attendibilità è tutta da dimostrare». Si è parlato di quaranta-cinquanta persone, ma soltanto come ipotesi di massima. «Tuttavia — continua Giovannelli — il percorso di ascolto che l’amministrazione sta promuovendo, laicamente e con un atteggiamento serio e costruttivo, è improntato al più ampio confronto con tutti i cittadini. E non fanno certamente eccezione i circoli del Pd. Frasi quali ‘ospiti troppo ingombranti’ oppure ‘quanti continueranno a fermarsi se troveranno decine di immigrati in sosta davanti agli esercizi commerciali’ — affonda il segretario comunale — denotano scarsa sensibilità umana e ambigue connotazioni politiche, e appaiono decisamente poco consone ad una civile adesione ai principi fondamentali della nostra Costituzione, primo tra i quali l’eguaglianza». ​s.t.