Profughi nel complesso di Ville Sbertoli. Uno degli edifici nella lista della Regione

L’ex sede della scuola infermieri fra gli immobili individuati

 Ville Sbertoli in grave degrado: la Regione pensa a un centro profughi

Ville Sbertoli in grave degrado: la Regione pensa a un centro profughi

PIstoia, 1° luglio 2015 - Potrebbero essere ospitati in uno degli edifici del complesso di Ville Sbertoli, alcuni dei profughi in arrivo nella nostra provincia. La maggior parte delle persone fuggite da Africa e Medio Oriente popolerà la montagna, secondo criteri già stabiliti, ma una parte minore verrà accolta dalla città. A questo scopo la Regione Toscana ha individuato in Villa Chiarugi, ex sede della scuola infermieri l’unica struttura idonea fra quelle di proprietà dell’Azienda sanitaria locale. A livello regionale i profughi e i richiedenti asilo attesi per le prossime settimane sono circa 400 e seguendo il modello dell’«accoglienza diffusa» la Regione ha stilato l’elenco che individua 31 strutture in tutta la Toscana.

L’EDIFICIO di via Collegigliato è l’unico presente della provincia e del capoluogo, che finora ha localizzato gli immigrati a Le Piastre, a Collina e in diversi altri piccolissimi immobili (anche in appartamenti) sparsi sul territorio. Per il momento quella della Regione può essere considerata poco più di un’ipotesi: come noto a qualsiasi pistoiese il complesso di Ville Sbertoli è inagibile e richiederebbe interventi di ristrutturazione profondi per essere in grado di ospitare delle persone. In ogni caso la pubblicazione della lista ha già innescato le prime polemiche. «La scelta del presidente della Regione, Enrico Rossi è sbagliata e pericolosa, passa sulla testa dei pistoiesi e rischia di bloccare a tempo indefinito il recupero di un complesso edilizio straordinario, posto in una collocazione strategica, dando peraltro un colpo mortale al turismo – passa all’attacco Alessandro Capecchi, consigliere comunale Pistoia domani –. Paradossale il fatto che sia stata la stessa Regione a finanziare, solo pochi anni fa, un percorso partecipativo (dal costo di circa 50mila euro) in cui fu tratteggiato il recupero urbanistico del complesso. Si buttano via i soldi per progetti futuribili e non si considerano i cittadini sulle questioni più concrete e spinose».

VI È POI il timore che, essendo la struttura di Ville Sbertoli molto più ampia «vi possano essere – continua il consigliere – utilizzi impropri di altre strutture, con relativa responsabilità pubblica, o addirittura un allargamento delle presenze dei profughi, che in prospettiva andranno ad aumentare.

Vi è infine il problema dell’impatto sul territorio di questa scelta: a poche decine di metri dal complesso delle Ville Sbertoli infatti si trova uno dei maggiori e più prestigiosi complessi turistico alberghieri del comprensorio (Villa Cappugi) che certamente non potrà avere benefici da questa scelta. Al contrario – conclude – se come in altri posti i profughi verranno abbandonati a sé stessi, vi sarà un alto rischio di presenza poco inserite nel contesto, con danno gravissimo alle caratteristiche ricettive di quella porzione del nostro territorio».

s.t.