Provincia, lavoratori a rischio: centro per l'impiego occupato e la protesta continua in piazza

Oggi, giovedì, presidio in piazza San Leone. Poi domani ancora 'occupazione' in una delle sale della Provincia. A rischio il futuro di oltre 170 lavoratori

Protesta occupazione dei dipendenti del centro per l'impiego (Acerboni/FotoCastellani)

Protesta occupazione dei dipendenti del centro per l'impiego (Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 18 dicembre 2014 - Non hanno lasciato un attimo il presidio, compatti di fronte al rischio concreto che si prospetta nell'anno a venire: il taglio dei posti di lavoro a causa della manovra prevista dalla legge di stabilità. Una lunga notte quella appena trascorsa per i dipendenti e i precari della Provincia di Pistoia, trascorsa per molti di loro al centro per l'impiego in un continuo alternarsi nella sede di via Tripoli dove i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno indetto un'assemblea permanente per il fare il punto sullo stato delle cose.

Una cinquantina circa i lavoratori, a tempo indeterminato e non, che hanno piantonato gli uffici, alcuni dei quali venuti anche dai vicini centri provinciali di Quarrata e Monsummano, affiancati anche da una buona fetta di dipendenti della Provincia e dai rappresentanti sindacali locali. La protesta continuerà questa mattina dalle 9 alle 14 con un presidio di fronte alla sede della Provincia in piazza San Leone, per poi proseguire domani dalle 10 alle 12 con una occupazione della sala Nardi in Provincia. Lo stato di agitazione era stato proclamato dai dipendenti lo scorso ottobre nel corso dell'assemblea sindacale indetta dalla Rsu in protesta contro i tagli.

Allora furono un centinaio circa i lavoratori che parteciparono alla mobilitazione votando all'unanimità lo stato di agitazione. Poi a metà novembre l'incontro, con esito negativo, di fronte al prefetto per avviare la procedura di raffreddamento. Fino alla mobilitazione indetta in tutta Italia per oggi, cominciata in altre città, come a Pistoia, già nella giornata di ieri. E per la nostra provincia a rischiare il posto sono 177 dipendenti, 42 dei quali precari. Un taglio che, secondo fonti sindacali, è quantificabile in 16 milioni di euro nel solo 2014, con prospettive per il 2015 che protrebbero aprire al dissesto dell'ente con quel che ne conseguirebbe.