Folla alla prima uscita pubblica di Bartoli: "Sono io la vera alternativa"

Elezioni, tanta gente al circolo delle Fornaci per il docente universitario: "Ora basta, bisogna cambiare"

Roberto Bartoli al circolo delle Fornaci

Roberto Bartoli al circolo delle Fornaci

Pistoia, 3 maggio 2017 -  "Noi vogliamo mandare a casa l'attuale Amministrazione comunale ma non basta. Vogliamo disegnare uno scenario del futuro della città e di tutto il territorio comunale. E candidarsi per poter guidare il cambiamento". Ha esordito così Roberto Bartoli, nella prima uscita pubblica per presentare la sua candidatura a sindaco di Pistoia, ieri sera, al circolo Le Fornaci. E al termine, dopo aver esposto i principali punti programmatici, ha chiuso il cerchio: "I nostri competitori sono l'amministrazione comunale uscente sorretta dal Pd e da una pletora di liste inventate all'ultimo momento e il centrodestra. Noi siamo perfettamente alternativi. Chi non vuol far vincere né i primi né i secondi sa che ha una grande possibilità". Basta con il governo del "no" - Bartoli è convinto che la partita sia "molto dura" ma possibile: "E' già un piccolo miracolo che ci siano tante persone qui stasera", ha sottolineato di fronte ad una sala gremita e insufficiente a contenere il pubblico (tante gente non ce l'ha fatta ad assistere dentro il locale al primo piano).

Il docente ordinario di diritto penale ha messo in risalto le mancanze della giunta Bertinelli: "Non ha fatto nulla di quanto promesso e quello che ha fatto lo ha fatto male. Ha detto troppi 'no', ha imposto, ha vessato i cittadini. Dobbiamo ribaltare il concetto. Se governeremo noi sarà un'amministrazione amica, del sì, che dialoga. Vogliamo meno Comune e più città". I Partiti strumento, non fine - Poi ha spiegato la sua uscita dal Pd. "I partiti sono uno strumento, non un fine. Il Pd a Pistoia non persegue più la buona politica. E io ho detto prima la città, prima Pistoia, perché Pistoia torni a sorridere". Concetti espressi nelle due liste civiche che lo sostengono, ovvero "Prima Pistoia" e "Pistoia sorride". "Abbiamo messo insieme le migliori energie della città. Le nostre sono liste di persone libere che presenteremo nei dettagli, a breve, appena sarà completato l'iter della raccolta firme e autenticazione. Ogni candidato spiegherà in poche parole la sua adesione al nostro progetto". La città del verde - Quanto ai temi programmatici, Bartoli ha citato i principali.

"Vogliamo costruire la città a misura d'ambiente e candidarci a capitale europea del verde nel 2021. Facendo politiche che ci mettano in grado di rispettare tutti i parametri" (trasporti, aree verdi, rumore, produzione e gestione rifiuti, natura e biodiversità, consumo acqua, eco innovazioni, prestazioni energetiche ecc.). Verde non si esaurisce certo nel vivaismo, lo include, ha spiegato ancora il docente universitario: "Con i vivaisti il Comune dovrà trovare tutte quelle intese per la manutenzione del verde, il censimento e la sostituzione dell'esistente, la collocazione di nuove piante dentro la cinta muraria, nelle principali piazze della città. Penso a un concorso internazionale, ad una green valley e molto altro". Su AnlsadoBreda avevamo ragione noi - Sul tema del lavoro una chiave di volta può essere un'imposizione fiscale più leggera: "Abbassare le tasse per creare occupazione non è una formula vuota, anzi. Abbassare l'irpef è impossibile ma laddove si può incidere, su tari, tarsu e altre imposte, dobbiamo farlo".

E sempre in tema di occupazione e sviluppo economico, il candidato sindaco ha ricordato come emblematica la vicenda della Breda. "Cinque anni fa ero convinto della necessità della vendita di AnsaldoBreda qualora ve ne fossero state le condizioni. Il governatore Rossi disse che per impedirlo si sarebbe sdraiato di fronte ai cancelli della fabbrica. E' arrivata Hitachi, ha già avuto importanti commesse, ha creato 60 nuovi posti di lavoro. La storia ci ha dato ragione".

Quanto al decoro urbano, ai piccoli interventi e alla manutenzione, Bartoli pensa a formare un pool, una squadra di intervento. "Insomma, si viene e si aggiusta. Non possiamo essere la città delle transenne", ha chiosato. Quando al degrado di giardini e impianti sportivi, secondo Bartoli dipende da "una cattiva gestione". Serve un'inversione di rotta, anche in questo campo: "Non dobbiamo avere paura che i privati interessati alla gestione ci guadagnino. Non devono guadagnare con le tariffe, gli spazi pubblici devono essere a portata di tutti. Lo possono fare con la ristorazione, con iniziative ludiche e culturali e altro. Il modello di gestione che mi viene in mente è quello del circolo del tennis. Il privato deve essere messo in grado di fare utili e così di manutenere al meglio le strutture pubbliche".

Sull'ex ospedale del Ceppo la visione di Roberto Bartoli è molto diversa da quella della giunta uscente. "La nostra idea è tenere in vita i tre principali edifici storici e procedere ad una forte demolizione per creare un grande parco, con parcheggi sotterranei. Ma tutta l'area dovrà avere nuove funzioni. Funzioni pubbliche? Pensiamo a chi è in condizioni difficili. Perché non spostare lì la sede del liceo artistico? E soprattutto funzioni private – ha chiuso sul tema Bartoli -, utilizzando forme innovativa, il cosiddetto 'coworking', con la presenza di diverse start up imprenditoriali, magari prevedendo anche un collegamento con l'area di Sant'Agostino". Metropolitana di superficie: una priorità - Infine una visione di area metropolitana. Per renderla davvero fruibile la priorità assoluta è la realizzazione di una metropolitana di superficie. "La tramvia Scandicci-Firenze ha cambiato la vita a chi vive su quell'asse e per Scandicci è stata una vera rivoluzione. Per noi una metropolitana di superficie è la priorità. Dobbiamo mettere a un tavolo Ferrovie dello Stato, Hitachi, gli enti locali e tutti i soggetti interessati – ha concluso Roberto Bartoli -. I binari esistono, le tecnologie per adattarli anche. Ci sono casomai da superare molte resistenze politiche".