"Questo non è Blues. Intorno alla piazza il deserto"

Polemica sulle presenze di domenica. I ristoratori: "Potevamo restare chiusi"

Mercatino blues

Mercatino blues

Pistoia, 12 luglio 2016 -  «Sarebbe stato più conveniente restare chiusi». E’ grande l’amarezza tra i ristoratori del centro per la serata del festival Blues di domenica, quella che avrebbe dovuto dare il via ufficiale alla storica manifestazione che negli anni ha reso Pistoia celebrea a livello internazionale. Ed invece fuori da piazza Duomo, almeno domenica, il deserto e pochi coperti per i locali. «E’ andata peggio di una domenica invernale – tuonano Matteo e Simone Ferri titolari della trattoria Lo Storno –. Solitamente la domenica sera restiamo chiusi ma visto che partiva ufficialmente il Blues o per lo meno in piazza c’erano grandi nomi del genere, abbiamo deciso di aprire ma è stata una rimessa». Pochi passi più in là le opinioni non cambiano. «Abbiamo aperto da poco ma pensavamo che il Blues portasse gente in centro, fuori dalla piazza - dicono Stefano e Gabriele della Schiaccinoteca , sempre in via del Lastrone – Manca la festa, manca tutto quello che negli anni passati portava gente in centro non solo per la musica». Più duro Simone Bovani titolare di Caciodivino e dei Salaioli in piazza della Sala.

«Cosa non va? – tuona –Non ci sono le bancarelle, i permessi per consentirci di offrire un bicchiere di birra o altri tipi di consumazioni. Manca la gente, manca la festa del Blues. Il Comune consente ai camion di paninari di sostare davanti alla chiesa di San Giovanni e non pensa invece ai suoi commercianti che pagano tutto l’anno il suolo pubblico». «Si saranno avuti una decina di coperti – commenta Simone Boni de La Nicchia – Dopo le 21 davvero il vuoto». «Fanno di tutto per metterci in difficoltà - conclude Simone Innocenti del Gargantuà in piazzetta degli Ortaggi –-. Il Blues di una volta non esiste più e parlo a ragion veduta visto che ho più di 40 anni e l’evento l’ho vissuto sin da piccolo. Alle 2 di notte poi, la municipale, viene a puntarci i fari affinchè si rispetti l’orario di chiusura. Non solo, siamo costretti a togliere tutti gli arredi esterni per le pulizie e poi la mattina dopo arriviamo e notiamo subito il sudicio che sosta ancora in bella vista nel centro della piazza. Ci portano in giro? Ci vuole il mercatino, ci vogliono artigiani e artisti di strada che consentano alle persone di venire in centro non solo per la musica». Non solo i ristoratori della Sala. A lamentarsi per lo scarso passaggio di gente è anche chi ha locali nelle immediate vicinanze del centro. Come Lorella Taddei, delle Officine delle Carni. «Domenica Pistoia sembrava una città fantasma - racconta - Noi abbiamo tenuto aperta la cucina per pochi clienti. E a lavorare eravamo in quattro. Mai vista una cosa così. Il mercatino del blues e i camioncini dei panini erano un’istituzione. La gente veniva in centro e mangiava panino e birra, guardando le bancarelle. Questo era il blues. E questo ha sempre fatto bene a tutti noi, commercianti e ristoratori».