Pistoiese ko a Carrara tra alti e bassi

Le prime valutazioni dopo la gara d'esordio in stagione

Un'azione di Carrarese-Pistoiese (foto Delia)

Un'azione di Carrarese-Pistoiese (foto Delia)

Pistoia, 24 agosto 2015 - La partita dello stadio dei marmi contro la Carrarese ha lasciato vari stati d'animo in casa della Pistoiese. Nei 90 minuti sul sintetico della società apuana la squadra di Max Alvini, che debuttava ufficialmente nella stagione 2015/2016, ha lasciato indicazioni positive e negative su cui il tecnico dovrà lavorare. A questo proposito Alvini dopo il triplice fischio si è trattenuto a lungo con il fidato collaboratore Marco Ceccomori per fare il punto su cosa va e cosa non va. Nel post partita a microfoni e taccuini l'allenatore della Pistoiese ha analizzato il match con lucidità facendo capire di sapere dove andare a parare.

COSA VA. La Pistoiese ha dimostrato di saper giocare a calcio. Il manto sintetico favorisce i palleggiatori e Alvini ha a disposizione giocatori come Vassallo, Taddei, Mungo, Lo Sicco e Rovini - per citarne alcuni - che hanno dimestichezza con la sfera cuoiata. Per lunghi tratti la squadra ha gestito la manovra con la palla tra i piedi, non ha avuto grosse difficoltà a fare il "giropalla" da una fascia all'altra quando la Carrarese serrava i reparti e non sono mancate manovre interessanti anche frutto di individualismi. Tra i migliori c'è stato senza dubbio Emanuele Rovini che oltre al gol (bellissima punizione), alla traversa da 30 metri e al rigore sbagliato si è proposto con continuità: il giocatore, nonostante i soli 20 anni, ha dimostrato di avere qualità e voglia di far bene, non è stato continuo nei 90 minuti ma su questo incide sicuramente la preparazione estiva delle scorse settimane. Con più cattiveria (e lo stesso vale per i suoi compagni) potrebbe consacrarsi e compiere un bel salto di qualità.

COSA NON VA. Il carattere è stato la pecca principale della Pistoiese vista a Carrara. Detto del notevole tasso tecnico degli arancioni, è doveroso sottolineare il carente agonismo mostrato. Sul piano della fisicità infatti la Carrarese ha avuto vita facile in difesa e a centrocampo: contrasti poco decisi e soprattutto poca cattiveria in fase di tiro per Taddei e compagni. "Siamo una squadra femmina sotto questo punto di vista, bellina e poco concreta", ha detto Alvini nel post partita. Definizione chiara e precisa. Mungo, per esempio, ha mostrato personalità nel chiedere sempre palla ma ha sbagliato troppo spesso l'ultimo passaggio, quello che è il pane quotidiano per un trequartista. Merini ha lottato senza trovare il guizzo vincente e non è mai stato servito in profondità. Vassallo a fine primo tempo ha cercato la soluzione "a girare" anziché calciare con decisione: una rete avrebbe cambiato l'andamento della gara nella ripresa. Pasini e Falasco in difesa sono lottatori ma sono stati troppo leggeri in occasione del 2-1 (così come Vassallo che si è perso Gnahoré): la mancanza di capitan Di Bari non è affatto una giustificazione perché fino a quel momento i due centrali si erano comportati discretamente. 

Insomma, c'è ancora da fare, la Pistoiese è un cantiere aperto: il direttore sportivo Nelso Ricci è sulle tracce di un attaccante, non importa che sia prima o seconda punta, basta che sia un combattente capace di fare gol. In via delle olimpiadi c'è grande riservatezza al riguardo ma entro un paio di giorni verrà svelato il nome e, speriamo, ufficializzato l'ingaggio.