Non solo neve: ricchezza anche dall’energia prodotta dall’acqua, nuovi investimenti Enel

Viaggio lungo le centrali del fiume Lima, che da sole soddifano l’11% del fabbisogno della provincia / LA CENTRALE SPERANDO / VIDEO: NEL CUORE DELLA CENTRALE

L’ingegner Carlo Galli (Foto Castellani)

L’ingegner Carlo Galli (Foto Castellani)

Pistoia, 27 febbraio 2015 - DOPO L’«ORO BIANCO» (la neve) la montagna torna a puntare sull’oro blu, l’acqua. In particolare quella dei torrenti che scendono dalle cime dell’Appennino e che confluiscono nel Lima. Un fiume che da quasi un secolo è sfruttato per la produzione di energia, con risultati davvero straordinari. L’intera valle del Lima produce infatti ogni anno grazie all’energia idroelettrica 127 GWh (127 miliardi di wattora), pari al fabbisogno di 36.300 famiglie. La montagna quindi, dal punto di vista energetico, è teoricamente più che autosufficiente. Teoricamente, perché di fatto l’energia prodotta viene immessa nella rete e trasportata in tutta Italia e consumata dove ce n’è bisogno. Questi 127GWh rappresentano comunque l’11 per cento del fabbisogno elettrico dell’intera provincia di Pistoia, pari a 1.155 GWh. Senza dimenticare che la produzione di una tale mole di energia da una fonte rinnovabile e pulita come l’acqua permette di risparmiare circa 92mila tonnellate di anidride carbonica e di evitare l’utilizzo di 29mila tonnellate equivalenti di petrolio, con i conseguenti benefici per l’ambiente che tutti possono immaginare.

SE ALLARGHIAMO lo sguardo a livello regionale scopriremo che il fiume Lima produce il 24 per cento del totale dell’energia idroelettrica prodotta dal gruppo Enel (530GWh, ovvero il fabbisogno di circa 150mila famiglie) e che il gruppo Enel conta 32 centrali idroelettriche, con 250 MW di potenza installata, 13 grandi dighe, e tre sbarramenti fluviali. Una «potenza di fuoco» in grado di produrre oltre la metà del totale dell’idroelettrico prodotto in tutta la Toscana (1038 GWh). NUMERI, questi, che pongono il bacino del Lima in una posizione di assoluta preminenza nel panorama energetico regionale, con i suoi 33 MW di potenza installata divisi in cinque centrali: la più importante è quella di Sperando (15,8 MW), seguita da quella del Sestaione (9), Lima (7,15), oltre ai «mini impianti» di Riofreddo (0,6 MW) e Livogni (0,3). Centrali la cui gestione è divisa tra le società Enel Produzione (Sperando) ed Enel Green Power (Sestaione, Lima, Riofreddo, Livogni).

CHE L’ATTENZIONE del gruppo Enel sia concentrata su questo spicchio di provincia di Pistoia è confermato anche dagli investimenti. Attualmente, infatti, per Enel Produzione, sono in corso interventi sul torrente Rio Forca per un valore di oltre un milione di euro. Sempre in questi giorni la diga di Tistino è interessata da carotaggi che permetteranno di avere dati precisi per quanto riguarda la resistenza sismica della struttura sulla base delle recenti normative e in ottemperanza alle più recenti disposizioni di legge. Tutti segni che confermano l’interesse del gruppo Enel, dal punto di vista degli impianti di produzione, per la nostra montagna. Che evidentemente è più ricca di risorse di quanto gli stessi montanari riescano a immaginare.

Davide Costa