Multato, paga a suon di spiccioli

Ma l’addetta alla cassa gli dice no: "E’ vietato da un decreto"

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Pistoia, 17 novembre 2014 - IN TANTI, di fronte a un foglio rosa che sporgeva dal tergicristalli o davanti a un vigile urbano con il blocchetto in mano, hanno pensato di farlo. Quasi come l’incarnazione di una leggenda metropolitana Angelo Mangione l’ha fatto davvero: si è presentato al comando della polizia municipale per pagare la sgraditissima multa a suon di spiccioli. Finendo però per trovarsi di fronte all’altolà dell’addetto alla cassa e una doppia arrabbiatura.

"Sabato pomeriggio – racconta Mangione, spesso fuori città per lavoro – in una giornata di diluvio universale a Pistoia mi è stata fatta una multa per divieto di sosta di fronte al bar di mia sorella, dove stavo scaricando della merce. Lo stavo facendo per lavoro – precisa come a puntualizzare – ma il vigile non ha voluto sentire ragioni".

Così, lunedì, dopo una sosta in banca, Mangione si è presentato al comando di via Pertini, convinto di rendere almeno un po’ pan per focaccia al Corpo che l’aveva multato. "Sono andato dai vigili – continua infatti – per pagare la multa, con degli spiccioli contati e messi nell’apposita custodia fornita dalle banche". Dentro il contenitore c’erano 28 euro e 70 centesimi, l’importo esatto dovuto, ma la vigilessa non ha voluto sentire ragioni.

"La cassiera  – spiega ancora Mangone – si è rifiutata di riscuoterli, per via di un decreto che stabilisce che non possono accettare più di 50 monete alla volta". Mangione non lo nega: si è presentato con gli spiccioli perché arrabbiato nero per la multa, ma certo non si sarebbe aspettato una reazione del genere. "Ma dico io, in questi periodi dove non ci sono soldi e la gente non riesce neanche a pagare, non sarebbe stato meglio accettarli? E invece no, e adesso mi toccherà pure perdere altro tempo per tornare a pagare la multa".