Venerdì 26 Aprile 2024

Il commercialista maratoneta. Tutte le emozioni di New York

Puccinelli: «Una festa di gente, musica e colori»

Il maratoneta

Il maratoneta

Pistoia, 26 novembre 2014 - HA APPENA archiviato la sua quinta maratona di New York, la più bella del mondo, la più importante del mondo, «la» maratona. Federico Puccinelli, 48 anni, noto commercialista, è uno dei runners pistoiesi con il medagliere più ricco. E ogni anno è stata una gioia senza pari che ora, con i muscoli finalmente rilassati dopo gli ultimi allenamenti in Central Park e dopo l’epico sforzo sul Queensboro Bridge, volentieri ci racconta. «Tutti i podisti amatoriali – dice – corrono non contro un avversario, ma contro sé stessi in una ricerca di miglioramento dei propri limiti, nell’ordine, mentali e fisici. La corsa, e la maratona in particolare, è principalmente esercizio mentale infatti, nella quale spesso eccelle chi riesce a superare con la testa il limite della sofferenza e della fatica».

MA LA GARA è, soprattutto, una festa: «Una festa – spiega il commercialista – di gente, musica e colori lunga 42 chilometri, con spettatori di tutte le nazionalità ad assistere anche quando i podisti professionisti sono passati da ore, che ti spinge e ti incita continuamente aiutandoti, ora con la musica, ora con un cartello, a trovare dentro di te la motivazione per mantenere ritmo e concentrazione anche quando le gambe iniziano ad accusare la fatica. Quest’anno, a causa di infortuni, non ero preparato al meglio e ho particolarmente sentito l’incoraggiamento dopo il Queensboro Bridge, un ponte che dal Queens riporta a Manhattan attraversando l’East River e la Roosvelt Island con circa un chilometro di salita e che immette sulla interminabile First Avenue. Un ponte che rappresenta lo “spauracchio” di tutti coloro che corrono la maratona di New York, al ventiseiesimo chilometro».

«COME sempre – racconta Federico – la differenza fra correre una maratona (ce ne sono tante in Italia e nel mondo) e correre la maratona di New York l’hanno fatta i newyorchesi, di ogni origine. Infatti, nel discorso fatto alla partenza, il sindaco di New York, Bill De Blasio, ha invitato tutti i partecipanti a dare il meglio di sé nella città delle diversità, dove persone provenienti da mondi e culture tanto distanti fra loro convivono, non senza contrasti, ma con una finalità comune che permette comunque a tutti di non perdere il contatto con la propria comunità d’origine e le proprie radici, cosa che avviene da poche altre parti nel mondo».

LE EMOZIONI sono state tante, anche prima della gara: «Un altro momento di particolare ispirazione – ricorda per noi il runner Puccinelli – è stato il breve incontro avuto all’Expo dopo il ritiro del pettorale nei giorni che precedono la gara, con Ryan Hall, podista di livello mondiale, l’unico bianco a correre la mezza maratona (21,1 km) in meno di un’ora, e con il quale ho avuto la fortuna di scambiare qualche parola e che nell’augurarmi una buona corsa mi ha detto “Enjoy every step” (goditi ogni passo), dandomi davvero una nuova e grande motivazione per ricondurmi al punto di partenza, ovvero che la prima finalità della corsa è davvero lo star bene divertendosi». di LUCIA AGATI