Italiano ucciso in raid Usa, lutto in città: il padre lavora a Pistoia

Il padre di Giovanni Lo Porto, il giovane cooperante ucciso in un raid nel gennaio scorso, la cui scomparsa è stata rea nota solo oggi dalla Casa Bianca, lavora a Pistoia insieme ad un altro dei suoi cinque figli

Giovanni Lo Porto (Ansa)

Giovanni Lo Porto (Ansa)

Pistoia, 23 aprile 2015 - Lutto anche a Pistoia per la scomparsa di Giovanni Lo Porto, il quarantenne palermitano sequestrato in Pakistan il 19 gennaio 2012 insieme ad un collega tedesco a Qasim Bela, nella provincia del Punjab che lavorava con la Ong tedesca Welt HungerHilfe (Aiuto alla fame nel mondo) e ucciso nel gennaio scorso nel corso di un raid americano contro Al Qaida, come ha reso noto oggi la Casa Bianca. Il padre di Giovanni, Vito, lavora infatti a Pistoia insieme a uno degli altri quattro figli, Daniele.

La sua famiglia invece vive al piano rialzato di una palazzina di via Pecori Giraldi, nel quartiere Brancaccio alla periferia est di Palermo. Gli altri tre figli vivono in città, come la madre Giuseppa. L'unico ad andare lontano dalla Sicilia era stato proprio Giovanni, una laurea, un master a Londra, con una grande passione per il suo lavoro di cooperante che l'aveva portato anche in Africa e ad Haiti.