Terremoto: Irene, scampata all'inferno del Nepal

La ragazza si trovava a Katmandu appena qualche ora prima del disastro. Ore di paura per la famiglia che poi è riuscita a mettersi in contatto con lei

Irene Mungai

Irene Mungai

Pistoia, 27 aprile 2015 - Il giorno prima del disastro in Nepal lei era proprio lì, a Katmandu, ad ammirare quelle meraviglie archeologiche che poi, di lì a poche ore, la mattina di venerdì scorso, sono crollate per lo spaventoso terremoto che ha seminato, in quella terra, morte e sgomento. A casa di Irene Mungai, a Pistoia, ci sono stati momenti di enorme paura per lei fino a quando, nonostante le difficoltà a comunicare, non è riuscita a parlare con i suoi familiari. Irene, che ha trent’anni e che lavora a Pistoia come responsabile marketing di un’agenzia turistica, era partita da qualche giorno con destinazione Nepal con i viaggi avventura, insieme ad un gruppo di appassionati viaggiatori.

Quando è riuscita a mettersi in contatto con i suoi genitori – come ci hanno spiegato i suoi familiari – ha fatto in tempo a dire loro che al momento dello spaventoso sisma si trovava già a sei ore di distanza dal luogo del disastro che ha ancora un numero imprecisato di vittime fra la popolazione, e comunque si parla di migliaia. Tuttavia le condizioni di viaggio del gruppo, da quanto è stato possibile stanno risentendo della grave situazione che si è creata. Le comunicazioni tra Irene e la sua famiglia sono rese difficili anche dalle scarse possibilità di ricaricare le batterie dei telefoni.

A casa, a Pistoia, si sono comunque tranquillizzati lei ha detto alla madre che sta bene anche se tutto il gruppo di viaggiatori è profondamente sconvolto da quanto sta accadendo laggiù. Irene è un volto conosciuto a Pistoia, non soltanto per il suo lavoro, ma per le dolorosissime circostanze in cui abbiamo parlato di lei, un anno fa, per la tragica morte del fratello minore Marco. Le parole di Irene Mungai, nella chiesa di Sant’Andrea, dove si celebrò il funerale del ragazzo, che aveva appena compiuto 22 anni, commossero profondamente le centinaia di persone che erano accorse a dirgli addio. Irene invocò la protezione, dal Cielo, dal fratello tanto desiderato. Marco perse la vita all’alba dell’11 maggio 2014. La sua auto finì contro un albero di viale Adua dove ancora gli amici lasciano tracce affettuose. La famiglia si prepara, proprio in questi giorni a ricordarlo. Irene non ha più cambiato le immagini del profilo e della copertina del suo diario di Facebook, è sempre con lui, è abbracciata al fratello insieme a tanti bimbi africani, uno dei viaggi compiuti insieme a Marco.