Incendio nello studio legale. "Una violenza non più tollerabile"

L'appello di Stefania Boccaccini agli avvocati contro la preoccupante escalation / INCENDIO NELLO STUDIO LEGALE: "CI SIAMO NOI NEL MIRINO" / FOTO/ VIDEO E TESTIMONIANZE AL VAGLIO

Portone incendiato, danneggiato anche quello della nostra redazione (Fotocastellani)

Portone incendiato, danneggiato anche quello della nostra redazione (Fotocastellani)

Pistoia, 17 agosto 2014 - IL MONDO forense è profondamente colpito dall’attentato incendiario allo studio legale di via Vannucci, accanto alla nostra redazione, messo a segno da una mano criminale all’alba di Ferragosto e che poteva avere conseguenze gravissime. C’è rabbia, preoccupazione e solidarietà nei confronti delle due giovani avvocatesse che ne sono titolari, Tamara Corazza e Chiara Donadon, che seguono prevalentemente cause civili, separazioni, divorzi e questioni legate al diritto di famiglia. Le due professioniste, che non sanno ancora quando potranno ricominciare a lavorare nel loro studio, ribadiscono, nonostante tutto, di non aver paura e di avere la massima fiducia negli inquirenti.

INTANTO, il primo avvocato a intervenire sull’inquietante episodio, è Stefania Boccaccini, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Pistoia. «Premessa la mia solidarietà personale alle Colleghe Chiara e Tamara — scrive —, credo che gli avvocati pistoiesi debbano rispondere con decisione, e tutti uniti, all’attentato gravissimo che è stato perpetrato in questi giorni. La nostra è una professione oggettivamente “delicata” poiché la tutela dei diritti del cittadino, in tutti i campi, ma soprattutto in quelli privati, espone l’avvocato in prima persona alle ritorsioni di chi si sente colpito dall’attività svolta dal legale. Negli ultimi tempi, in particolare quando l’avvocato è donna, stiamo assistendo a un incremento di atti di violenza gravissimi che non possono essere più tollerati. Ritengo, pertanto, che noi avvocati, indipendentemente dall’appartenenza di genere, dobbiamo puntualmente contrastare qualunque atteggiamento intimidatorio sia posto in essere nei confronti di Colleghi nello svolgimento del proprio lavoro». Tamara Corazza e Chiara Donadon stanno intando cercando di fronteggiare con la maggiore serenità possibile questo difficile day after dopo le fiamme appiccate al loro studio.

«SONO preoccupata — ci ha detto ieri Chiara Donadon — ma non terrorizzata come qualcuno vorrebbe. Certo, è tutto da gestire, pensando anche a quello che poteva essere. Son tante le cose. Resta questa incredulità di fronte a un gesto così. La nostra fiducia negli investigatori della Squadra Mobile della questura è massima, e a loro abbiamo fornito tutto quello che potevamo, ma non si tratta comunque di elementi tali da canalizzare le indagini in una direzione o in un’altra. Certo è — rileva l’avvocato Donadon — che l’obiettivo è da cercare nell’attività professionale, quella che svolgiamo come tutti i civilisti: separazioni, divorzi, famiglia, con le loro spinosità. Ma nessuno, secondo me, avrebbe potuto fare quello ha fatto. Ci sono tutte cose ordinarie intorno a noi. Comunque stiamo spulciando ogni fascicolo. Sul personale invece, assolutamente niente».