Incendio nello studio legale. "Ci siamo noi nel mirino"

Due avvocatesse si espongono con nome e cognome: "Ma non abbiamo idea di chi possa essere stato" / FOTO/ VIDEO E TESTIMONIANZE AL VAGLIO

Portone incendiato, danneggiato anche quello della nostra redazione (Fotocastellani)

Portone incendiato, danneggiato anche quello della nostra redazione (Fotocastellani)

Pistoia, 17 agosto 2014 - PRIMA la lettera minatoria: «Farete la fine di Lucia», e il riferimento all’avvocato Lucia Annibali, sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato, era drammaticamente chiaro. Poi, tre mesi dopo, l’attentato incendiario allo studio. Così per due giovani avvocatesse pistoiesi la minaccia è diventata livida realtà, all’alba di un Ferragosto che poteva essere tragico. Le fiamme hanno distrutto la porta d’ingresso, al primo piano, e gli arredi più vicini all’interno dell’ufficio, e poi si sono estese fino al portone della redazione pistoise de La Nazione, che si trova sullo stesso pianerottolo, a pochi metri. Poteva essere un vero disastro. Non lo è stato, per fortuna. Soltanto tanta paura, fumo dappertutto e alcuni impianti elettrici saltati.

«CI SIAMO NOI nel mirino». Il giorno dopo l’attentato incendiario allo studio legale di via Atto Vannucci, a due passi dal centro storico, le avvocatesse pistoiesi Tamara Corazza e Chiara Donadon escono dal riserbo che avevano mantenuto quando hanno ricevuto la prima minaccia, e si espongono, con nome e cognome.  «L’obiettivo è il nostro studio — affermano —, la nostra attività. E’ un gesto che ci lascia incredule, che al momento non ci consente di comprendere chi possa nascondersi dietro a questo attentato, perché sia a livello professionale che personale non rileviamo nessuna situazione dalla quale possa essere scaturito tanto odio, tanto risentimento e tanta violenza nei nostri confronti».

DOPO AVER DOMATO le fiamme c’è stata una accurata attività di polizia scientifica anche da parte dei vigili del fuoco. La natura dolosa è certa. L’attentatore ha utilizzato liquido infiammabile, cospargendo abbondantemente, a quanto sembra, alcuni stracci. Poi ha dato fuoco ed è fuggito. La porta al pian terreno del condominio non presenta tracce apparenti di forzatura. Su questa vicenda, che sta preoccupando tutta la città, indagano gli uomini della Squadra Mobile della questura, sotto la direzione del sostituto procuratore Giuseppe Grieco. Non viene esclusa nessuna pista. Al vaglio video e testimonianze.